Scribacchiando per me

Scribacchiando per me
il blog di un pietramelarese

domenica 24 dicembre 2023

FURTO SACRILEGO A SAN PASQUALE

 

Solo due domeniche fa andammo a vederlo, si trattava di quello che era stato lasciato, dopo i ripetuti furti e saccheggi, ma il presepe allestito circa venti anni fa nel piano terraneo dell’antico convento di San Pasquale si confermò come un’immagine e una rappresentazione suggestiva. L’opera fu intrapresa nell’ambito delle attività dell’Oratorio San Rocco, all’epoca diretto da Antonietta Izzo. Lo descrissi, appunto, in un articolo del 22 dicembre 2005 sul Corriere di Caserta, di cui riporto uno stralcio: “Il locale scelto per l’allestimento è di particolare suggestione, essendo in parte ricavato nella nuda roccia calcarea del Monticello: pare che in passato i Frati Minori del Convento lo avessero usato come dispensa. Si tratta di un ampio spazio sormontato da una volta a botte, con la parete che guarda a sud interamente costituita da roccia viva. Appare evidente quanto possa essere apparso adatto ai realizzatori del presepe”
Per pubblicare quel pezzo (per fortuna) scattai anche qualche foto che allego. Dopo qualche tempo cominciarono i furti e, man mano, veniva sottratto qualcosa. Era rimasta giusto qualche statuina, la scena della Natività, qualche casetta; l’idea dei volontari Teresa Leonardo, Vincenzo Colapietro, Gianni Ionata, i fratelli Angelo e Carmine Sangermano, e altri che tengono viva e funzionante la Chiesa conventuale, era quella di ripristinarlo per offrirlo nel periodo natalizio, che stava sopraggiungendo, alla pubblica fruizione.
Purtroppo nei giorni scorsi l’amara sorpresa: quel poco che era rimasto era stato sottratto e portato via, ed allora… niente. La cosa più strana è il fatto che i ladri che hanno portato a termine l’azione sacrilega non hanno dovuto praticare né scassi né effrazioni: evidentemente conoscevano i luoghi e chissà in che modo erano venuti in possesso delle chiavi necessarie.
Quello che mi io domando ora, e rivolgo la domanda a chi non si è fatto scrupolo di un’azione tanto indegna: quanto ci avete guadagnato? ... ritengo poco, ma grande è il danno procurato all’intera comunità, specie a coloro che affezionati, continuano a frequentare la mattina presto quell’antica Chiesa, uno dei simboli più pregni di quel valore, un po’ fuori moda, chiamato “pietramelaresità”.

venerdì 15 dicembre 2023

120 ANNI DI GELATO

 

Certo che può sembrare “fuori stagione” ciò che sto per scrivere! … oggi è sulla bocca di tutti il solito luogo comune “le stagioni sono impazzite”, tuttavia ritengo di segnalare che ben 120 anni fa, proprio il 15 dicembre 1903, Italo Marchioni, un veneto emigrato negli U.S.A., brevettò un’invenzione destinata ad avere futuro: il cono gelato. Chi di noi non è avvezzo, specie nel periodo estivo, a consumarne? Si tratta per me di una piacevole abitudine, recarmi in piazza la sera e prendere un gelato che Angela, con la collaborazione delle sorelle Monica e Michelina, confezionano con l’esperienza derivante da decenni di attività; i gusti sono i più svariati e ogni anno la scelta si arricchisce; nell’ultima estate, poi, hanno aperto un punto gelateria indipendente dal bar di famiglia, fatto che si è rivelato una scelta di marketing coronata dal pieno successo. L’offerta comprende gusti di frutta, per coloro che ci tengono in particolare alla linea, inoltre delizie alla crema, cioccolato ecc. per i buongustai più autoindulgenti. Pietramelara ha sempre avuto una spiccata tradizione anche in tal campo, ma anche altrove nei dintorni si possono trovare ottimi gelati artigianali, da gustare, appunto, sul cono brevettato dal sig. Marchioni.
Il gelato artigianale si differenzia da quello confezionato industrialmente, perché quest’ultimo è molto più ricco di zuccheri e contiene i pericolosi grassi idrogenati. Il gelato artigianale, inoltre, è ricco di vitamine: contiene la vitamina A, B1, B2, B6, B12, C, D, E e K. All'interno del gelato troviamo, inoltre, calcio e fosforo, fondamentali per combattere osteoporosi, calcoli renali o sintomi della sindrome premestruale. Secondo alcune ricerche, il gelato aiuta a prevenire lo sviluppo di alcune malattie, come il tumore al colon. I nutrizionisti consigliano di mangiarlo con moderazione, di assicurarsi sempre che si tratti di un gelato artigianale realizzato con materie prime di qualità, senza aggiunta di grassi idrogenati, dopodiché si potrà mangiare questo alimento gustosissimo senza sensi di colpa.
Tutti tornano un po' bambini quando mangiano un gelato. Questo alimento, infatti, è sinonimo di felicità, riporta il sorriso, fa bene all'umore. Sembra addirittura che aiuti a combattere l'ansia, aiuti a rilassarsi e a combattere persino i problemi di insonnia.

domenica 10 dicembre 2023

SALUMIFICIO ABUSIVO… DANNO COLLETTIVO

 

Il periodo natalizio determina un innalzamento dei consumi in generale, e più nello specifico di alcuni alimenti tradizionalmente legati ai climi invernali; in particolare i salumi e derivati della carne suina sono entrati da tempo immemore nella cultura popolare e nella memoria collettiva delle nostre zone. Chi, come il vostro blogger scribacchiante, ha vissuto molte primavere ricorda che in questo periodo cominciava il rituale sacrificio del maiale allevato in famiglia, e chi ne vuol sapere di più può riportarsi alle note già pubblicate su questo blog: (https://scribacchiandoperme.blogspot.com/2012/12/il-dio-nigliu.html, https://scribacchiandoperme.blogspot.com/2012/01/una-mattina-di-gennaio-un-sacrificio.html). Erano occasioni fra il cruento ed il festoso, che stimolavano rapporti di vicinato e di socialità, tutto quello insomma che in una comunità e/o in una popolazione comporta la nascita e il consolidarsi di una tradizione. Una volta che l’attività di produrre salumi (salsicce, prosciutti, capocolli, ventresche ecc.) ha perlopiù lasciato le case, si è andata sempre più consolidando nelle macellerie artigianali locali la fama di un’elevata qualità di queste produzioni. Tali ditte hanno l’obbligo di seguire con serietà e rigore le norme igieniche dettate dalla legge, e sono sottoposte al controllo delle istituzioni a tanto deputate, ASL e NAS dei Carabinieri. Ne è derivata una nomea positiva, foriera di sviluppo ed occupazione, ed alimentata dal passaparola, che porta anche gruppi provenienti da realtà metropolitane ad approvvigionarsi presso le nostre macellerie di tali leccornie rurali.
Ci si trova spiazzati allora se qualcuno, incurante del danno collettivo procurato, cerca di barare, aggirando le regole, così come avvenuto qualche giorno fa e riportato dalla stampa web locale: si confezionavano salumi senza alcuna autorizzazione e certificazione, e questi ultimi finivano in diversi negozi in tutta la provincia di Caserta, nel corso dell’attività ispettiva venivano sequestrate merci per il valore di circa 20mila euro.
Il problema, lamentato da imprenditori seri e ligi alle norme, operanti in Pietramelara, consiste nel fatto che l’articolista non riporti alcun riferimento al salumificio “abusivo”, nel quale  sono state violate le regole, ma si limiti a scrivere che il personale dell’ASL di Caserta abbia “fatto irruzione all’interno della struttura, ubicata quasi nel centro di Pietramelara”, lasciando il lettore, vicino o lontano che sia, nel dubbio di essersi rifornito proprio in quella ditta, dato che le macellerie pietramelaresi risiedono tutte nel centro del paese. Il diritto di cronaca è sacro, e nel corso delle indagini bisogna mantenere riserbo, tuttavia vanno tenute presenti le conseguenze che ciò che si scrive possono causare a chi, invece, ha agito e agisce nell’ambito della legalità.

giovedì 7 dicembre 2023

IL VILLAGGIO E LA CARNE SINTETICA

 

Molti Complimenti alla Coltivatori Diretti, non c’è altro da dire, né da eccepire! L’evento che è partito proprio ieri mattina, a Napoli è stata davvero una vetrina, a livello nazionale, dell’agricoltura italiana. Parlo del Villaggio della Coldiretti che fa tappa a Napoli, dal 7 al 9 dicembre, festivi per il Ponte dell’Immacolata. Si tratta del grande Festival dello street food contadino, dove si possono degustare i piatti tipici della cucina italiana, realizzati con i prodotti della terra a "km 0": patatine fritte, panini con la porchetta, salumi, formaggi e quant'altro.
Una kermesse che ha saputo coinvolgere, oltre agli operatori del settore, com’è ovvio, anche un grandissimo numero di cittadini e curiosi che, vivendo in un’area metropolitana, in genere hanno scarsa dimestichezza con il mondo rurale. Il vostro blogger, poi, ha voluto metterci il naso, profittando di un giorno di ferie programmato da tempo, ed ospite della Coldiretti di Vairano, guidata da Carmine Paolino; devo dire che mi ritengo soddisfatto dell’esperienza vissuta. Le regioni agricole d’Italia erano rappresentate negli stand allestiti, mediante l’esposizione delle produzioni tipiche di un agricoltura che va sempre più qualificandosi sotto il profilo della qualità. 
La tematica che ha fatto da filo conduttore dell’intera manifestazione è senz’altro quella di misurarsi con sfide che ultimamente si sono concretizzate per il mondo agricolo: un esempio fra tutti i cibi sintetici. La carne fatta in laboratorio che qualcuno vorrebbe propinare ai consumatori è finita sul banco degli imputati; la Coldiretti dal primo momento si è nettamente schierata contro questo alimento, infatti sono circa 350mila le firme già raccolte dalla mobilitazione per promuovere la legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione in Italia del cibo sintetico, per il quale nel 2023 potrebbero essere già presentate le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio in Europa, dopo il via libera della Fda negli Stati Uniti. Secondo il Censis si tratta di una realtà nettamente rifiutata dall’84% degli italiani che si dichiara contrario all’idea di cibi prodotti in laboratorio da sostituire a quelli coltivati in agricoltura. Il no al cibo sintetico è preponderante in ogni strato della popolazione. Molti ricorderanno l’episodio di tensione avvenuto a Roma, proprio fra il presidente nazionale di Coldiretti Prandini e i vertici di +Europa, Magi e Della Vedova.
Con intento chiaramente provocatorio inoltre in uno stand, denominato "orrori dei cinque continenti",  erano state esposte pizze al serpente e pizze alle cavallette (cfr foto 1 e 2); ed anche lo spettacolino dei burattini offerto ai bambini presenti, era volto a illustrare in tono scherzoso l’assurdità di un modello alimentare basato su queste cose.
A titolo di cronaca, infine, va sottolineato che già dal primo mattino l’intrattenimento musicale, fortemente gradito dagli avventori, è stato curato dal Liceo Musicale “Leonardo da Vinci” di Vairano, i docenti e gli allievi si sono preparati da settimane in vista dell’evento dando luogo a momenti di spettacolo con musica classica e popolare.
 

lunedì 4 dicembre 2023

CASTELPETROSO. UN PELLEGRINAGGIO PER L'IPIC


Non riesco a capire tutto questo bailamme per l’ammissione all’IPIC (Inventario del Patrimonio Culturale Immateriale Campano) della nobile e più che centenaria tradizione pietramelarese del Pellegrinaggio a piedi a Castelpetroso! Articoli su articoli sulla stampa web, passaggi ripetuti sulla pagina Facebook del comune… mah.
L’avevo già scritto in una precedente nota, si trattava “di una mera presa d’atto della scheda proposta, null’altro” (cfr. https://scribacchiandoperme.blogspot.com/2022/08/strumentalizzare-chi.html). Non capisco, ripeto, allora tutto il chiasso mediatico intorno al fatto che un filmato del pellegrinaggio sia stato esposto in seno all’evento all’uopo predisposto dalla Regione Campania. Che Pietramelara, così come le altre aree rurali interne abbia bisogno di visibilità non c’è dubbio, ma l’opzione di cavalcare la tigre del patrimonio immateriale, a mio parere (a pensar male si fa peccato, ma quasi sempre ci si azzecca, Andreotti docet), è legata al fatto che tale patrimonio, in quanto immateriale non ha bisogno di recuperi, restauri, manutenzioni varie, basta fare ammuina!
Ritengo invece che il vero bisogno si concentri sul patrimonio materiale …quello sì! Possediamo gioielli invidiati da tante realtà: il borgo altomedioevale, le grotte di Seiano, le Chiese monumentali (alcune chiuse da tempo immemore), ma purtroppo giacciono abbandonati a se stessi. Gli eventi che dovrebbero animare tali veri e propri gioielli, sono stati di fatto cancellati, celandosi dietro garbugli burocratici; non parlando poi della manutenzione, invocata a più voci, anche nel corso del recente incontro del 7 ottobre, presso la casa comunale. Un esempio fra tutti… ieri sera mi sono recato presso il palazzo ducale, per pagare (sigh) l’assicurazione RCA, ed ho notato la pavimentazione del cortile (cfr. immagine di copertina), purtroppo con sommo rammarico mi sono reso conto di un piccolo particolare, ma molto significativo: le piastre in ferro per liberare dal fango gli stivali in entrata, erano state eliminate. Vedete, cari lettori, si tratta di una minuzia, ma di sicuro una testimonianza della nobiltà della casa Caracciolo che per secoli ha retto ed abitato quella dimora; su quelle piastre, di sicuro, furono puliti gli stivali di Ferdinando II di Borbone, sovrano delle Due Sicilie, nella visita che fece a Lucio Caracciolo, il giorno 7 maggio 1836 (cfr. https://scribacchiandoperme.blogspot.com/2016/01/7-maggio-1836-fu-vera-cortesia.html); si dirà: “il cantiere è ancora in corso, possiamo benissimo riposizionare le piastre”. Ma come, se i basoli sono già stati posti in opera?
Ed allora, cari amici amministratori, ben venga l’IPIC, va bene tutto, ma mi permetto di ricordarvi che il vostro primo dovere è quello di tutelare il patrimonio materiale di Pietramelara, pietre testimoni di una storia gloriosa per una comunità che si è sempre distinta nel circondario.