Si è tenuto nella serata
dello scorso 4 agosto un incontro organizzato (sulla carta) dal Comitato Pellegrinaggio
Pietramelara/Castelpetroso. Doveva essere un’occasione di incontro tra
pellegrini, cittadinanza e istituzioni, si è tradotta nei fatti nell’ennesima
occasione di propaganda per l’Amministrazione in carica. E poi ci si lamenta
che il sottoscritto abbia voluto strumentalizzare la Pro Loco? A parte il fatto
che ciò non è mai avvenuto, ma vi pare che i componenti del direttivo Pro Loco
stessero lì ad aspettare e sopportare le mie strumentalizzazioni? Se poi la
dovessimo pensare alla stessa maniera significa allora che con questo incontro
si sia voluto strumentalizzare il Pellegrinaggio, fate voi.
Il Clero non è intervenuto: è evidente che chi di dovere, ad onta degli impegni pregressi dei sacerdoti, dichiarati dal Sindaco, ha subodorato la cosa ponendo un netto veto alla partecipazione dei religiosi.
Di fronte a poche decine di supporters accaldati è stata sciorinata l’ennesima prolissa auto esaltazione del sindaco, che ha invocato l’avvenuto inserimento del Pellegrinaggio nell’IPIC (Inventario sul patrimonio immateriale della Campania). Bene! ... da parte dell’Assessorato Regionale al Turismo si trattava solo di una “mera presa d’atto” della scheda proposta, null’altro.
La parola poi è passata all’assessore /presidente comitato; costui ha superato se stesso quando, con grande candore, ha dichiarato di aver bypassato le difficoltà burocratiche dell’organizzazione del pellegrinaggio, grazie alle proprie amicizie; e questo la dice lunga sul rispetto delle norme e delle istituzioni di alcune persone investite da particolari responsabilità istituzionali.
La descrizione delle origini del Pellegrinaggio a Castelpetroso e delle tradizioni ad esso legate, si è dipanata dalle origini del Cristianesimo all’attualità, nascondendo scientemente le vere origini del culto dell’Addolorata a Pietramelara, verosimilmente legate alla donazione del Gruppo scultoreo (Madonna/Gesù morto/San Giovanni, cfr. foto di copertina) presente nella chiesa di Sant’Agostino, opera di forte impatto artistico ed emotivo, dovuta allo scultore napoletano Arcangelo Testa; tale donazione effettuata dal Canonico Vincenzo de Ponte, prelato della Cattedrale di Teano, avvenne nel 1854, decenni prima degli inizi del pellegrinaggio. Beh… questo lo capisco: attribuire meriti ad un componente della Famiglia de Ponte, sebbene deceduto da oltre un secolo e mezzo, sarebbe risultato estremamente faticoso, da parte di chi non manca mai un’occasione per fare propaganda.
Il Clero non è intervenuto: è evidente che chi di dovere, ad onta degli impegni pregressi dei sacerdoti, dichiarati dal Sindaco, ha subodorato la cosa ponendo un netto veto alla partecipazione dei religiosi.
Di fronte a poche decine di supporters accaldati è stata sciorinata l’ennesima prolissa auto esaltazione del sindaco, che ha invocato l’avvenuto inserimento del Pellegrinaggio nell’IPIC (Inventario sul patrimonio immateriale della Campania). Bene! ... da parte dell’Assessorato Regionale al Turismo si trattava solo di una “mera presa d’atto” della scheda proposta, null’altro.
La parola poi è passata all’assessore /presidente comitato; costui ha superato se stesso quando, con grande candore, ha dichiarato di aver bypassato le difficoltà burocratiche dell’organizzazione del pellegrinaggio, grazie alle proprie amicizie; e questo la dice lunga sul rispetto delle norme e delle istituzioni di alcune persone investite da particolari responsabilità istituzionali.
La descrizione delle origini del Pellegrinaggio a Castelpetroso e delle tradizioni ad esso legate, si è dipanata dalle origini del Cristianesimo all’attualità, nascondendo scientemente le vere origini del culto dell’Addolorata a Pietramelara, verosimilmente legate alla donazione del Gruppo scultoreo (Madonna/Gesù morto/San Giovanni, cfr. foto di copertina) presente nella chiesa di Sant’Agostino, opera di forte impatto artistico ed emotivo, dovuta allo scultore napoletano Arcangelo Testa; tale donazione effettuata dal Canonico Vincenzo de Ponte, prelato della Cattedrale di Teano, avvenne nel 1854, decenni prima degli inizi del pellegrinaggio. Beh… questo lo capisco: attribuire meriti ad un componente della Famiglia de Ponte, sebbene deceduto da oltre un secolo e mezzo, sarebbe risultato estremamente faticoso, da parte di chi non manca mai un’occasione per fare propaganda.