Scribacchiando per me

Scribacchiando per me
il blog di un pietramelarese

sabato 17 ottobre 2020

ELIO, BANDIERA DI PIETRAMELARA


Il calcio e le dinamiche interne alle società calcistiche sono argomenti da sempre distanti dal vostro blogger scribacchiante, anche per tale motivo, per buttare giù questo pezzo ho avvertito l’esigenza di dover fare quattro chiacchiere con il protagonista: da qualche giorno ha varcato la fatidica soglia  dei 70 anni, Elio Saviano, ma chi, come me, ha più un capello grigio sulla testa (o ciò che di essi resta), ricorda bene che egli è stato per anni la bandiera non del calcio pietramelarese, ma dell’intera Pietramelara.

Cresciuto in una famiglia di grandi appassionati di calcio, iniziò, come tanti, giocando a pallone per strada, da bambino: il traffico automobilistico lungo via San Pasquale allora era talmente esiguo da poter permettere anche questo. Venuto su con la stoffa del campione, il nostro ben presto divenne titolare in Lega Giovanile, e poi in prima squadra. Una punta dal sinistro forte ed imparabile, tanto da poterlo a paragonare al suo contemporaneo più famoso: Gigi Riva alias “Rombo di tuono”; chiunque ha condiviso la passione per il calcio locale pietramelarese negli anni settanta, lo ricorda così. Erano quelli i tempi in cui si seguiva tanto la squadra locale, e l’immagine più plastica che me ne rimane: il fiume ininterrotto di persone che, a fine partita, si dirigeva dal campo alla piazza; erano studenti, operai, artigiani e professionisti che condividevano quell’intensa passione, a cavallo fra il campanilismo e lo sport.

Notato da qualche talent scout calcistico, Elio, ormai famoso anche fuori Pietramelara, sostenne e superò un provino per la Casertana, che allora  era giunta fino in serie B, tuttavia la permanenza in quel vivaio durò poco, a causa di difficoltà logistiche e anche durante il servizio militare si mise in evidenza come calciatore.  Ritornò poi a giocare nella nostra prima squadra, accanto ad altri ragazzi entrati nella memoria collettiva degli appassionati di calcio locale: Tabacchino, Stagliano, De Ninno,  Mitrano, i fratelli Vitale e tanti altri, che senza alcun compenso, o quasi, tenevano alto  il nome della nostra cittadina  nel panorama calcistico provinciale

Elio entusiasmava la folla accorsa a vedere la partita, quando scendeva in campo. La sua fama si era tanto  diffusa che le marcature delle squadre avversarie diventavano sempre più strette e cattive ma, nonostante tutto, l’occhio e le gambe del campione sapevano sempre cogliere al volo l’occasione giusta per un tiro teso e diritto alla porta, quasi sempre trasformato in un goal! Fu poi ceduto al Vairano per un paio di stagioni, società che lo accolse con ogni riguardo, riservato a chi si era già coperto di onore nella vicina Pietramelara.

Terminata la carriera, agli inizi degli anni 80, Elio non volle estraniarsi del tutto dal mondo calcistico, e così  seguì i primi passi di Renato che, da buon figlio d’arte, si guadagnò la titolarità nella Primavera del Napoli Calcio. Questa la sua impressione al riguardo “Il mondo del calcio, specie ai vertici, è fatto di spinte e raccomandazioni  che prescindono dalla vera qualità di un campione che sta per crescere, ai miei tempi non era così, ci voleva la stoffa!”. Che ci vuoi fare Elio? … Non ci meraviglia più di tanto l’involuzione notata nel mondo del calcio: essa in verità ( e purtroppo) è ormai comune a ogni settore della realtà italiana attuale: politica, pubblica amministrazione, mondo dell’economia. Auguri a te, campione silenzioso, per il compleanno appena trascorso e che la tua vicenda sportiva e umana sia di esempio per tanti.