Scribacchiando per me

Scribacchiando per me
il blog di un pietramelarese

giovedì 27 ottobre 2022

UN NUOVO PIETRAMELARESE


E adesso lo vediamo sereno e  sorridente, come nell’immagine di copertina, Rachid…Rachid Lamgaffad, marocchino ma naturalizzato pietramelarese, ma cosa sappiamo del suo percorso? Poco o nulla! Partito dal Marocco una quindicina di anni or sono, giunto qui a Pietramelara, lasciandosi alle spalle la famiglia: genitori e moglie. Intraprese lavori vari, prima di passare alle dipendenze dell’instancabile Carminuccio Leone, nella ditta di onoranze funebri e di gestione cimiteriale. Un lavoro certo non piacevole, fatto di episodi a volte raccapriccianti, che pochi qui da noi avrebbero intrapreso volentieri; e invece il nostro Rachid, ci ha creduto e ha intravisto in quell’attività la leva che lo avrebbe portato al traguardo raggiunto qualche giorno fa: il conferimento della cittadinanza italiana, da parte del Sindaco.
L’ho incontrato nel cimitero ieri pomeriggio, era indaffaratissimo, nel prepararlo per la prossima ricorrenza di Ognissanti e dei Defunti, nonostante ciò mi ha dedicato qualche minuto parlandomi degli inizi, della partenza dal Marocco, della famiglia che ancora risiede da quelle parti. Gli ho chiesto cosa ne pensasse del recente conferimento della cittadinanza, e mi ha risposto di essere molto soddisfatto, che apprezzava tutte le felicitazioni e gli auguri che gli hanno fatto amici, conoscenti e anche chi lo conosce solo di vista, li ringraziava di cuore, e dal suo tono emergeva anche un po’ di meraviglia per quel briciolo di notorietà che lo aveva investito; i media locali e i social si sono effettivamente soffermati sulla sua persona nei giorni scorsi.
Quali le considerazioni del vostro blogger scribacchiante? Beh… Rachid è l’esempio vivente di come dovrebbe essere l’immigrazione! Attenta e tesa all’integrazione. D’altronde Pietramelara anche in tale frangente ha fatto la propria parte: ha riconosciuto in lui una risorsa su cui fare affidamento, in un attività tutt’altro che facile e densa di aspetti anche psicologici ed empatici, che Rachid, insieme al suo  principale e ai suoi colleghi, esplica con serietà e dedizione. 
Auguri e complimenti Rachid, siamo contenti di averti fra noi, e speriamo che la tua giovane famiglia si ricomponga al più presto, con l’arrivo anche di tua moglie nel nostro paese.

 

domenica 23 ottobre 2022

SAGRA DELLA CASTAGNA : ANALISI E PARAGONI

 

E’ un appuntamento che non disertiamo da almeno vent’anni, quello con la Sagra della Castagna di Roccamonfina! Si perché, a parte qualche anno connotato da eventi meteo particolarmente avversi, effettivamente ci piace immergerci in quell’atmosfera chiassosa, tipica dell’estate, anche se poi essa si celebra in autunno avanzato. Volutamente ho aspettato che l’entusiasmo sbollisse e che la calca, di cui hanno parlato i media e chi c’è stato prima di noi, si attenuasse; pertanto dopo qualche week end è stata la nostra volta… e siamo andati.
Ma veniamo alle analisi: cosa è, o meglio, cosa dovrebbe essere una sagra? A parere del vostro blogger scribacchiante la sagra dovrebbe servire a far conoscere meglio i luoghi, le tipicità agroalimentari, le tradizioni della comunità che la organizza. Certo non è mancata la vera protagonista: la castagna; un intero settore le è stato dedicato, le caldarroste erano disponibili in una decina di stand di castanicoltori locali, erano di ottima qualità e a prezzo accessibilissimo, non mancavano banchetti che offrivano castagne crude da portare a casa; erano presenti poi castagne in preparazioni originali ed innovative, quali le sciroppate, le sotto rum e così via, qualcuno ha proposto birra di castagne. Un aiuto all’economia locale, certo, la possibilità offerta ai castanicoltori locali di porre sul mercato il proprio prodotto in tempi di prezzi non remunerativi, secondo un filiera cortissima senza intermediari commerciali. Fin qui tutto positivo… quello che forse è sfuggito di mano agli organizzatori è stato l’ingigantimento incontrollato dell’evento, che non ha permesso loro di guidare il processo di sviluppo. Nelle casette dedicate agli stand c’era veramente di tutto, il legame con il territorio sembra che si fosse dissolto, nel proporre cose che di tipico e peculiare non avevano assolutamente nulla! La bigiotteria, i formaggi calabresi, gli hot dogs (addittura), le ceramiche vietresi mi domando: cosa ci facevano lì? … Al nome di Roccamonfina è associata una IGP (Indicazione Geografica Protetta) in campo vitivinicolo, ma purtroppo non era presente un solo stand di cantine aderenti a quel disciplinare di produzione.  Ma forse le mie sono fisime non dovute, indotte da “deformazione professionale” e da un modo di pensare fuori moda… chissà.
La nostra sagra, la Sagra al Borgo, della fine estate pietramelarese non regge il paragone, e non può reggerlo, ma… fortuna che sia così! Mi spiego: perché, in primo luogo la location, un borgo millenario,  non potrà mai e poi mai ospitare un numero di persone tanto elevato; si è detto tante volte che lo spazio è il vero fattore limitante dello sviluppo dell’evento che manca ormai da due anni, e che la nostra Pro Loco ha già messo in cantiere per il 2023. La nostra kermesse popolare sarà per un numero di persone estremamente inferiore a quello visto ieri sera a Roccamonfina, tuttavia con l’impegno delle istituzioni coinvolte, il successo sarà assicurato e la tipicità potrà essere la vera protagonista della nostra Sagra, senza le stonature di cui sopra, che purtroppo si possono verificare quando chi organizza, drogato da interessi materiali, perde il controllo dell’evento da realizzare.