Scribacchiando per me

Scribacchiando per me
il blog di un pietramelarese

domenica 30 giugno 2019

IL CAMMINO DEGLI EREMI

Bellissima mattinata tra i sentieri del Monte Maggiore, stamattina: nonostante le “gufate” varie, la temperatura si è mantenuta fresca e gradevole e dei tafani manco l’ombra … Scherzi a parte la preoccupazione per il gran caldo era reale, qualcuno ha addirittura rinunciato temendo di non farcela, tuttavia, già dal momento successivo alla partenza ognuno si è reso conto che la coltre ininterrotta della rigogliosa vegetazione avrebbe protetto in modo efficiente i partecipanti al cammino dal caldo di questi giorni.
La tabella di marcia prevedeva partenza dalla località “Fosse della Neve” alle dieci, arrivo a S. Maria a Fradejanne alle 11 e mezza, per mezzogiorno e mezzo al San Salvatore e discesa a Croce per l’una: precisi come un orologio svizzero siamo riusciti perfino a guadagnare dieci/quindici minuti sull’arrivo a Croce, anche grazie a compagni di cammino allenati; che dire poi delle leggiadre signore: due “fulmini di guerra”! … hanno trainato il gruppo sul sentiero per l’intera durata del cammino.
La manifestazione, organizzata dalla nostra Associazione Pro Loco Pietramelara, in partenariato con quella di Rocchetta e Croce, si inserisce nel mese nazionale dei cammini francigeni, ed era denominata “Il cammino degli eremi sulla via Francigena dell’Alta Terra di lavoro”. Una sinergia con i ragazzi di Rocchetta e Croce, tutta da scoprire e valorizzare: tale partenariato, infatti, a inizio giugno ha tra l’altro permesso di presentare un progetto di valorizzazione del Monte Maggiore nell’ambito del bando “Fermenti” della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in corso di istruttoria.
La partecipazione ampia e diffusa ha visto oltre alle due dinamiche signore, una di Caserta e l’altra di Santa Maria C.V., di amici provenienti da Portici (NA) . L’interesse dimostrato per i luoghi percorsi è stato elevatissimo, tantissime le foto scattate: lungo il sentiero, negli eremi, dai panorami mozzafiato che si godono da Fradejanne e San Salvatore.
Sono stati loro, gli Eremi, a galvanizzare chi non li conosceva: plurisecolari testimonianze di un’economia legata alla montagna e alle sue risorse. La cappellina di Fradejanne e il Santuario del San Salvatore hanno svolto l’antica funzione di aggregare, grazie ai monaci e agli eremiti che vi dimoravano, la gente di montagna: carbonai, mulattieri e boscaioli, permettendo loro di avere un conforto religioso, di celebrare un matrimonio, di ascoltare una messa domenicale.
Un gradito momento conviviale, ha concluso la mattinata, ed ha permesso ai partecipanti di rifocillarsi con piatti tipici del territorio, vini di gran qualità (un “casa vecchia” servito alla temperatura ideale), e dolci preparati per l’occasione dalle sapienti ed esperte mani delle nostre dirigenti.
Grande la soddisfazione del Presidente Tabacchino, dell’intera Pro Loco Pietramelara e dei suoi aderenti; la particolare riuscita dell’evento ha confermato e consolidato il rapporto di collaborazione con gli amici di Rocchetta e Croce, ed ha indotto ognuno dei partecipanti a darsi appuntamento “a presto” per tornare a percorrere la fitta rete di sentieri, verso nuove mete, anche più impegnative, magari quando il caldo si sarà attenuato.

sabato 22 giugno 2019

IL RINASCIMENTO NEGATO

L’intenso dibattito che si trascina ormai da mesi, nelle sedi istituzionali, sui media e sui social, riguardo alla situazione finanziaria del nostro comune, unanimemente definita difficile e per alcuni “disastrosa”, mi induce a fare qualche considerazione. Le parole grosse, la voce alta ed alterata in consiglio comunale la dicono lunga sul nervosismo che regna sia nella maggioranza che nel gruppo di opposizione. Da outsider della politica locale, il vostro blogger fa notare che, al di là dei tecnicismi spinti utilizzati dall’Assessora al ramo, il quadro è più chiaro di quanto non si pensi!
Le indubbie responsabilità del funzionario che per circa un trentennio ha gestito finanze locali non bastano però a spiegare tutto, e neppure le responsabilità politico amministrative di Leonardo e compagni sono da ritenersi sufficienti, anche se reali e tangibili. Ciò con cui si confrontano gli amministratori, ma anche e soprattutto i cittadini di Pietramelara, all’indomani del “predissesto” è il risultato di decenni e decenni di spesa allegra, di premi elargiti a piene mani, di servizi resi per i quali non è stato versato alcun corrispettivo, di opere pubbliche inutili e a volte dannose, gestite con scandalosa leggerezza. Chi non ricorda, ad esempio, al passaggio di testimone Di Fruscio/Leonardo, il ponteggio rimasto per un biennio sulla facciata del Municipio, frutto di lavori appaltati senza alcuna copertura e causa di conseguenti contenziosi? Ma si tratta, appunto, di un esempio, tanti altri se ne potrebbero citare. Nel novero delle responsabilità non sfugge neppure la condotta di certe sezioni di partito che, seppur consapevoli del disastro che si stava parando, hanno preferito far finta di niente e voltarsi dall’altra parte.
L’incombente dissesto costerà lacrime e sangue ai Pietramelaresi: aliquote fiscali al massimo, tariffe alle stelle per servizi di qualità mediocre, addizionali da aumentare e via dicendo, e a rimetterci saranno (come al solito) soprattutto i lavoratori “a reddito fisso”: il fallimento politico/amministrativo dell’ultimo trentennio in paese.
La cosa che mi rode, più di ogni altra, riguarda il fatto che il tanto sperato “rinascimento pietramelarese”, che ad ogni campagna elettorale torna ad essere predicato sui palchi, non ha ormai la benché minima possibilità di verificarsi: neppure Superman, con la sua criptonite, potrebbe riuscirci! Nella situazione che vivremo di qui a poco non potranno esserci sgravi fiscali per qualche coraggioso imprenditore che vuole investire sul borgo , sull’area archeologica delle “grotte”, o sul nostro patrimonio paesaggistico ed ambientale, non ci sarà la benché minima agevolazione per le fasce sociali a maggior rischio, chi potrà mai progettare e implementare politiche di sviluppo per Pietramelara?
Mi dispiace scriverlo, miei cari quattro lettori, ma il tempo per il cambiamento, con questi “chiari di luna” è purtroppo definitivamente tramontato; gli elettori dovevano intervenire prima, nei primi anni di questo millenio, quando esistevano ancora i margini di manovra sufficienti, scegliendo con coraggio la discontinuità con il passato, oggi – che volete- non è più possibile!

venerdì 14 giugno 2019

IL MIRACOLO DEL 14 GIUGNO

Non doveva essere com’è oggi il tempo a Pietramelara, esattamente 120 anni fa! Non ci doveva stare quest’afa opprimente in quel 14 giugno 1899, giorno del miracolo: il tempo volgeva al brutto e faceva presagire con ogni probabilità un temporale imminente e devastante … altro che anticiclone sahariano!
Il documento stilato dal parroco dell’epoca, il famoso Arciprete Don Giuseppe Angelone, sottolinea la preoccupazione del popolo per il raccolto di grano ormai giunto a maturazione; preoccupazione fondata perché di li a poco, la temuta grandine cominciò effettivamente a cadere: “Ma ohimè! Il flagello della grandine tanto temuta, manifesta i suoi primi colpi fatali” scrive l’Angelone. La distruzione del raccolto sarebbe stata una tragedia immane, perché avrebbe portato il popolo alla carestia e alla fame nera. Qualcuno, forse sull’onda della disperazione ha un’idea: si reca nella Chiesa di Sant’Agostino, dove era ospitata temporaneamente l’immagine del Santo (la Chiesa di San Rocco era in fase di completo rifacimento e sarebbe stata inaugurata solo due anni dopo, il 14 dicembre del 1901), preleva la statua e la pone fuori della porta , di fronte al temporale. Secondo quanto riportato nel documento redatto dall’Arciprete Angelone, tale atto di Fede ebbe effetto immediato e la grandine di colpo si arrestò “La grandine incominciata si arresta e scompare, come per incanto”. Qualcuno, non particolarmente pio, dovette anche pensare che il gesto di quegli uomini non fu dettato ne da Fede ne da Pietà, bensì dal voler indurre (quasi costringere) il Santo a sbrigarsi nel proteggere Pietramelara e il suo popolo… chissà.
La relazione viene arricchita di altri particolari, quali la ripetuta trasfigurazione dell’Immagine sacra, alla presenza della folla accalcatasi “Ed ecco un grido imponente di ammirazione e di stupore , San Rocco muove sensibilmente la lingua e gli occhi e il suo volto si trasforma”, trasfigurazione che si ripete anche nel corso della estemporanea processione organizzata per lo scampato pericolo, e poi in serata, alla presenza di donne e uomini di cultura; pare che il sudore abbondante sul volto del Santo fosse stato da una mano pia “ascugato poi da apposita pezzuola che ne conserva ancora le tracce”
Miracolo vero o suggestione generale? L’istituzione ecclesiastica, invero, non si è mai pronunciata in merito, fatto sta che la devozione verso il Nostro Santo, che durava già dalla fine del XV secolo, in occasione della discesa di Carlo VIII di Francia in Italia per la conquista del Regno di Napoli, ha avuto modo di rafforzarsi a causa di quest’episodio che ancor’oggi celebriamo.
San Roccu r’ vutu (San Rocco di voto) ricorre ogni anno, oggi come allora, il 14 giugno, nel nostro comune: una celebrazione seguita da una breve processione, senza banda e senza fuochi d’artificio, ne costituiscono il programma. La partecipazione popolare, oggi risulta un poco smorzata, ma sicuramente ciò è dovuto a cause e situazioni di contesto, e non a calo di popolarità del Santo.

mercoledì 12 giugno 2019

500.000


La notizia è questa: “Scribacchiando per me”, il mio blog, ha superato i cinquecento mila accessi. Wow! … direbbe qualcuno, che me ne importa, aggiungerebbero altri; il mondo è bello perché è vario anche negli atteggiamenti verso persone, cose e situazioni.
Cosa significa per me tale traguardo? … è inutile negarlo, prima di tutto grande soddisfazione nel vedere aumentare di giorno in giorno l’interesse verso il mio strumento di comunicazione, sono contentissimo di come i miei quattro lettori accolgano e aspettino i pezzi che posto sul web. Mi sento obbligato ad esprimere un sentimento di grande gratitudine nei confronti di chi mi legge, di chi commenta, di chi mette un like.
L’obiettivo che mi prefissi, otto anni fa, con la pubblicazione del primo pezzo, era e rimane lo stesso: far conoscere Pietramelara a quante più persone possibile, nelle sue tradizioni, nei suoi caratteri e personaggi, nella sua lingua (non dialetto) tanto singolare. Direi che, a ragion veduta, esso è stato ampiamente conseguito, e ciò e dovuto sicuramente non ai miei particolari meriti, ma alla straordinaria potenza della rete, che ormai copre l’intero pianeta, facendo interagire uomini e popoli lontanissimi per distanza geografica e per cultura. Apprendere che un mio pezzo è stato letto a Singapore, in Australia, in India o in qualche altro paese lontano, mi riempie di gioia profonda ma mi mette anche di fronte a un’enorme responsabilità. Ciò dovrebbe generare ansia in me, ma forse non è così; penso di avere la coscienza a posto e di non avere mai abusato di questa posizione di vantaggio, permessa da un podio virtuale affacciato su una terrazza vasta quanto il mondo intero.
Da qualche tempo oltre alle solite tematiche, leggete a volte della piccola cronaca su quanto avviene qui, della politica locale, degli eventi che insieme a un piccolo gruppo di volenterosi ci sforziamo di organizzare e realizzare, in seno alla Pro Loco, associazione meritoria in quanto senza l’aiuto di nessun ente riesce a animare e vivacizzare un paese e la comunità che lo abita. Ritengo che ciò serva ad aumentare la qualità del servizio reso arricchendo l’offerta.
E’ difficile non far trasparire le proprie inclinazioni e preferenze, ma anche se a volte non ci riesco del tutto, vi assicuro che l’impegno in tal senso è grande.
Grazie, miei carissimi lettori, mi onora essere seguito da ognuno di voi! Vi assicuro che se il tempo e la salute lo permetteranno vi terrò compagnia ancora per tanto tempo.
Il vostro blogger scribacchiante