Scribacchiando per me

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il blog di un pietramelarese

mercoledì 23 dicembre 2020

PROVINCE: LA CLASSIFICA DOLOROSA

 

Tra lockdown e quarantene come si misura la qualità della vita? E’ questo in sostanza l’interrogativo che si sono posti gli analisti del quotidiano   economico/finanziario “Il sole 24 ore”, per il consueto appuntamento prenatalizio con la classifica sulla qualità della vita nelle 104 province italiane. L’obiettivo quest’anno è “raccontare come la pandemia da coronavirus ha impattato in modo differente sui territori”.

E veniamo a noi…. Le aree tematiche sulle quali basare le analisi rimangono invariate: Ricchezza e consumi; Demografia e salute; Affari e lavoro; Ambiente e servizi; Giustizia e sicurezza; Cultura e tempo libero.  Una rilettura dei dati a livello della nostra provincia ci ricorda che nello scorso triennio essa ha comunque fatto timidi passi in avanti: infatti nel 2017, 107simo posto, nel 2018, 101simo posto, per passare  al 93simo posto nel 2019. La tendenza positiva, per quanto si tratti di progressi fatti nella parte bassa della classifica, tuttavia si è invertita! ... La provincia di Caserta, infatti, ha arretrato di una posizione passando quest’anno al 94simo posto.

Tanto per fare un confronto, la classifica generale ha premiato Bologna, al primo posto, che traina un po’ tutte le province dell’Emilia Romagna, di cui ben cinque su nove si incontrano tra le prime venti: oltre a Bologna, Parma (8ª), Forlì Cesena (14ª), Modena (15ª) e Reggio Emilia (17ª). Per avere un’idea la prima provincia campana, Benevento, si colloca solo al 79simo posto, seguita da Avellino al 83simo (va detto che queste due provincie l’anno scorso occupavano posizioni più arretrate rispetto alla nostra!) ... un po’ più staccate ma in posizioni vicine Napoli, al 92simo, e Salerno al 93simo. Caserta, in definitiva fanalino di coda dell’intera regione.

Per quanto attiene poi la tematica “Ricchezza e consumi”, le note diventano veramente dolenti: qui ognuno degli indicatori ci trattiene nella parte più bassa della classifica (fra il 60simo e 103simo posto); fa eccezione solo una certa vivacità del mercato immobiliare che ci colloca al 16simo posto. 

Milano è Milano! ... e chi può paragonarvisi? mi domandavo l’anno scorso: nel 2019 la città del duomo e del panettone strappò il primo posto nella classifica (prima in “Affari e Lavoro”, seconda in “Ricchezza e consumi “, terza in “Cultura e tempo libero”); oggi perde 11 posizioni. Ad essere penalizzato sono soprattutto le provincie del nord, dove si registra la diffusione più elevata del virus in rapporto alla popolazione residente. Le province lombarde sono tutte in peggioramento rispetto allo scorso anno, ad eccezione di Sondrio e Mantova.

Se nel 2019 la Provincia di Caserta conseguì un inaspettato 11simo posto per quanto attiene l’aspetto “Demografia e Società”, per il tasso di natalità, che in qualche modo contemperava il temibile fenomeno dello spopolamento, nella stessa tematica oggi siamo “sprofondati” al 63simo posto. Nonostante tutto comunque va segnalato un consolatorio indice di vecchiaia che è il secondo più basso di tutti, insieme a un tasso di natalità pari a 3,77 nati ogni 1000 abitanti, fatto che ci colloca al terzo posto in Italia. Tra i parametri demografici si segnala che nella nostra provincia, un tempo Terra di Lavoro, consumiamo pochi farmaci contro la depressione (16simo posto); tale consumo, che è tipico delle zone più progredite economicamente, colloca la capolista Bologna al 79simo posto, e la ricca Milano al 35simo. Analogo discorso si può fare per il consumo di calmanti e sonniferi: Caserta 23simo, Bologna 100simo, Milano 92simo posto. Cosa significa? … non sempre un’elevata qualità della vita genera nei cittadini un senso di appagamento e soddisfazione generale: le nevrosi e l’insonnia in tali casi sono gli indicatori più veritieri.

 

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