Scribacchiando per me

Scribacchiando per me
il blog di un pietramelarese

giovedì 5 gennaio 2017

E DOPO TRENT'ANNI, STESSE EMOZIONI

Lenta la neve fiocca, fiocca, fiocca.
Senti: una zana dondola piano piano.
Un bimbo piange, il piccol dito in bocca;
Canta una vecchia, il mento sulla mano.
La vecchia canta: intorno al tuo lettino
C'è rose e gigli, tutto un bel giardino.
Nei bel giardino il bimbo si addormenta
La neve fiocca lenta, lenta, lenta.

“Orfano” di GiovanniPascoli, una breve poesia imparata alle elementari che ci riporta alla bella sorpresa di stamattina: svegliarsi con la neve che fiocca abbondante, e evoca i fatti di esattamente 32 anni or sono.
La mattina della Befana del 1985 la sveglia era stata fissata per le cinque: bisognava accompagnare mia sorella a Cassino che ritornava al Nord, per lavoro. A quell’ora già fioccava debolmente a Pietramelara ma nulla lasciava presagire quello che sarebbe successo. Man mano che il giorno sorgeva la nevicata diventava più intensa. Ritornato fortunasamente a casa, in poche ore già lo strato accumulato sulle strade era di oltre cinquanta centimetri.
A detta dei meteorologi, la responsabilità fu di una massiccia ondata di gelo proveniente dalla Russia che raggiunse il mar Mediterraneo, avanzando con estrema velocità. L'ondata di gelo, in un primo momento, provocò estese nevicate su Toscana, Umbria, Marche, Lazio (Roma compresa), Campania e anche, in misura minore, in Pianura Padana (sebbene non si trattasse di fenomeni eccezionali per il clima dell'Italia Settentrionale). Le temperature minime in Toscana ed Emilia-Romagna scesero anche al di sotto di -20 °C.
Successivamente, tra il 13 ed il 17 gennaio 1985, ci fu quella che (assieme alle altre che seguirono nei giorni successivi) è ancor oggi ricordata a Milano come la nevicata del secolo o la nevicata dell'85, costituendo la nevicata più forte registrata a Milano nel XX secolo.
In una sola nevicata, che durò oltre 72 ore, caddero tra i 70 ed i 90 cm di neve. Il totale dei centimetri di neve caduti raggiunse livelli record. Nevicò addirittura a Cagliari e in tutta la Sardegna.
Vivemmo quei giorni con l’animo dei ventenni: ci si riuniva e si stava insieme accanto a un fuoco, trascorrendo il tempo con i giochi tipici del periodo natalizio, che stava per finire. Nei giorni seguenti dovevo recarmi in facoltà, per sostenere il mio ultimo esame, ma la neve era tanta, i treni circolavano a singhiozzo, l’uso dell’auto pertanto si imponeva obbligatorio, ma io con la mia 127 blu, e una buona dose di baldanza giovanile partii. Andò bene tutto sommato, anche perché appena dopo Teano la Casilina era libera quasi del tutto e l’autostrada era stata ripulita con mezzi speciali: anche l’esame andò bene e conclusi proprio in quei giorni anche il mio corso universitario.
Leggo dal web, che a cominciare dal gennaio 1929 , a seguire nel febbraio del 1956 e poi ancora gennaio 1985 si sono verificati questi eventi a cadenza pressoché trentennale, che trovano conferma stamattina, 6 gennaio 2017.
Guardare alla finestra stamattina la neve che cade senza rumore non fa altro che suscitare questi ricordi e queste emozioni, evocate dal ripetersi dopo un trentennio di una situazione per molti versi analoga, e da la conferma della periodicità trentennale di tali eventi.

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