Scribacchiando per me

Scribacchiando per me
il blog di un pietramelarese

sabato 31 dicembre 2016

UNA VITA IN CRESCENDO

Caro zio,
come saprai, non sono solito da queste pagine tessere gli elogi di qualcuno, tantomeno se costui ha fatto parte per tanto tempo del mio mondo e della mia famiglia, vorrei solo riprendere alcuni tratti salienti della tua esistenza terrena, ovviamente mediati dal mio modo di vedere ed interpretare la realtà.
In quella infausta mattina invernale di dieci anni fa fui svegliato dal telefono, stavi male e qualcuno pensò di chiamarmi, era buio, le quattro circa; circa un’ora dopo si concludeva la tua esistenza ed io ero lì, ci salutammo appena con un cenno … ed andasti via.
Sai, in tutti questi anni sei stato molto presente in me, e non di rado ti ho rivisto vicino chiudendo gli occhi, assopito. Erano scene quelle evidentemente dettate dalla memoria, come le ore passate insieme in campagna, con le tante cose che avevi da insegnarmi e che mi hai insegnato: l’amore per Pietramelara, insieme al culto vero e proprio che riponevi nell’agricoltura; non è un caso infatti che esse hanno contribuito non poco ad indirizzare quelle che poi sarebbero poi diventate le mie scelte professionali e di vita. Sono cose, queste, indubbiamente importantissime, ritengo però che ci sia molto di più prezioso nel messaggio di vita da te inviato a ciascuno che ha avuto la fortuna di conoscerti: la grande lezione di coraggio che hai dettato, di cui ti è grato chiunque la riconosca come tale.
Una vita in crescendo, la tua: l’infanzia e la giovinezza in paese, i primi passi nella politica locale, un amore grande e ricambiato, durato più di mezzo secolo, la breve esperienza americana, la professione, le funzioni di sindaco, l’attività imprenditoriale, ed in ognuno di questi passaggi una difficoltà diversa ed importante, da affrontare e superare; me ne parlavi frequentemente e descrivendo comunicavi gli insegnamenti che ne avevi tratto. “Nella vita, e specialmente quando si è giovane, bisogna credere in qualcosa”, una massima dettata una sera, in autostrada, non particolarmente originale, ma che non dimenticherò mai!... perché quel “qualcosa” tu l’hai inseguito ed hai combattuto per esso, fino alla fine.
Ecco… vedi: anche se la vita e la sorte sono state abbastanza generose con te, come dicevo, non sono mai mancati nella tua esistenza momenti di difficoltà estrema in cui hai dovuto imbatterti, anzi essi si sono a volte rincorsi, e appena superato un ostacolo eccone un altro ancora più arduo del precedente. Il tuo modo di reagire energico, sempre fiducioso nel futuro, la convinzione, che avevi e che comunicavi, di uscirne sempre e comunque a testa alta, hanno generato in me un’ammirazione incondizionata per il coraggio che dimostravi, insieme all’ orgoglio di esserti nipote. In quei difficili frangenti eri portato a pensare tanto positivo da preoccuparti più del da farsi dopo, a problema risolto, che del modo effettivo di uscirne: una fiducia nei propri mezzi degna di un vero leone!
A pensarci bene, a distanza di un decennio,è senza dubbio questa la più grande eredità che mi hai e ci hai lasciato, molto più dei beni materiali, che durano quanto una vita terrena, dopodiché essi si trasformano solo in vuote facezie e commedie, tipiche dei vivi.
Francesco

1 commento:

  1. Tuo zio aveva una bella moglie forte e solare e figli altrettanto "imponenti", com'era lui. Buon 2021!

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