Scribacchiando per me

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il blog di un pietramelarese

venerdì 14 novembre 2014

UN'ESPERIENZA DA RICORDARE

Non sono solito pentirmi delle esperienze che ho vissuto, siano esse lavorative, politico/sociali o anche riguardanti la sfera affettiva e, tra esse, ce n’è una che mi ha intrigato in modo particolare: quella del consigliere comunale di opposizione. Certo, sarebbe stato preferibile essere eletto in una lista coronata dal successo, ma tant’è … Quest’esperienza è durata circa quattro anni, dal 2009 al 2012 e, per completezza di informazione devo dire che non sono entrato in consiglio appena dopo le elezioni, ma in seguito alla rinuncia di un mio compagno di lista. Non è facile, ve lo assicuro, il lavoro dei consiglieri di opposizione in seno ai consigli comunali, così come nelle assisi di altri Enti territoriali di importanza superiore; tuttavia sono convinto che si tratti, in sostanza, di una vera e propria garanzia offerta al cittadino, prevista tra l’altro dalla nostra Costituzione, la cui importanza di giorno in giorno cresce. Con la semplificazione amministrativa contenuta nella normativa più recente, infatti, altri organi istituzionali, che esercitavano esclusivamente funzioni di controllo sulla pubblica amministrazione, hanno visto ridotte drasticamente le proprie competenze o, addirittura, sono di fatto scomparsi; è il caso del Comitato Regionale di Controllo (Co.Re.Co), del Comitato Tecnico Regionale (C.T.R.), e di tanti altri.
E’ il caso di affermare che, a volte, anche le stesse maggioranze consiliari si avvalgono di questa funzione di controllo esercitata dalle opposizioni e, in tal modo evitano di commettere strafalcioni politico-amministrativi, anche nella considerazione del fatto che mai si permetterebbe ad essi di passare in consiglio comunale. Certo l’opera dei consiglieri di opposizione è misconosciuta e non di rado fonte di frustrazioni per chi la esercita. I sindaci ed gli amministratori di maggioranza troppe volte ignorano tutto questo e, per farsi propaganda, stigmatizzano l’intento certamente positivo e propositivo dei propri colleghi di opposizione, facendolo passare per assunzioni preconcette e dettate da imposizioni di partito.
L’azione che ho condotto in quel periodo, in seno al consiglio insieme ai miei amici, ha visto momenti di intensa dialettica, di cui vado particolarmente fiero. Ricordo con piacere l’attenta analisi dei bilanci comunali, studiati fino a notte fonda per individuare eventuali trucchi contabili, cercare di capire fino a che punto si voleva osare; come tacere, poi, dell’ intensa battaglia combattuta, entro e fuori il consiglio, contro la realizzazione dell’Ecomostro (il famoso canalone), opera che oggi, ad ultimazione avvenuta, ha confermato in pieno l’estrema inutilità, e che non pochi disagi ha causato e causa a coloro che sono stati interessati dalle operazioni di cantiere; e poi tanto altro che non sto qui a ricordare.
Combattere e lavorare per la propria terra, per il proprio paese è un onore, ma anche e soprattutto una grave responsabilità, in virtù della quale chi, con la vittoria elettorale, è chiamato ad amministrare deve farlo con dedizione e volontà, e chi è chiamato ad opporsi deve mostrare spirito di sacrificio ancora maggiore, dall’inizio alla fine del proprio mandato (intelligenti pauca!)

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