Scribacchiando per me

Scribacchiando per me
il blog di un pietramelarese

martedì 4 novembre 2014

RIPRENDIAMOCI IL NOSTRO PAESE

La recente ondata di furti, che a volte si trasformano in vere e proprie rapine, in paese, a quattro passi da casa nostra, genera non poca apprensione in tutti noi. La domanda che ci si pone più frequentemente è allora: “quando toccherà a me, alla mia casa, alla mia famiglia?” Saperlo comporterebbe un vantaggio fondamentale: l’eliminazione dell’elemento “sorpresa” sul quale tanti malviventi fanno affidamento. Inoltre, senza sorpresa, il nemico che ti invade la casa, attenta al tuo patrimonio e viola la tua privacy sarebbe affrontato con maggior efficacia, anche dal punto di vista psicologico, oltre che fisico/materiale.
Ed allora si cercano gli strumenti più idonei per arginare, se non eliminare l’attuale flagello: c’è chi invoca un servizio di videosorveglianza del territorio più volte annunciato (ma mai reso operativo), chi arriva ad invocare le ronde, copiando una trita idea partorita in “padania” (notoria patria delle menti più intelligenti del paese), chi ha pensato ad istituire un apposito gruppo su fb,e via discorrendo!
Il vostro blogger che, come sapete, osserva la realtà con l’occhio disincantato del filosofo “del pensiero debole”, seppur convinto che le scelte politiche fin qui operate hanno finito con il favorire tale stato di cose, è costretto ancora una volta a dissentire, ad essere la solita voce “fuori dal coro”. La delocalizzazione del mercato e lo spostamento dell’asse commerciale dal centro storico alla periferia hanno di fatto privato Pietramelara di quella funzione di “assicurazione sociale” rappresentata da una vetrina illuminata, da una persona piena di esperienza che, mentre accontenta l’avventore di turno, continua ad osservare tutt’intorno, allo scopo di salvaguardare la propria attività ed il proprio tornaconto, e mentre fa ciò offre un servizio insostituibile di sorveglianza all’intera popolazione, peraltro assolutamente gratis.
Il male con cui ci confrontiamo e di cui parliamo, oggi come ieri, mi sembra evidente, è figlio di un paese abbandonato a se stesso, certamente dalla politica, ma anche e sopratutto dall’ intera cittadinanza. Chi esce dopo cena è costretto a vagare per le vie del centro praticamente deserte e, badate bene, le condizioni ambientali attuali sono tutt’altro che proibitive: le temperature anche di sera si mantengono miti e l’umidità è contenuta entro limiti più che accettabili. La mia proposta, allora, è semplicemente questa, fino a che il “generale inverno” lo permetta: riappropriamoci del nostro paese! Incontriamoci la sera nelle nostre belle piazze, dimostriamo di esserci, non facciamoci vincere dalla pigrizia e dall’isolazionismo; le “ronde” lasciamole ai padani, a noi riserviamo la frequenza degli amici fuori dalle mura domestiche, magari davanti a un fumante caffè. Ho espresso pubblicamente la mia perplessità riguardo alla celebrazione in paese di una “ricorrenza di importazione” come Halloween, tuttavia, a ragion veduta, va dato atto ai ragazzi di “Terrore al Borgo” di aver intensamente animato il centro storico per lunghe serate (tra prove e rappresentazioni); ciò ha sortito di sicuro anche l’effetto di aver tenuto lontano i malintenzionati da quei posti in quelle sere.
Certo, va preteso che le forze dell’ordine facciano fino in fondo il proprio dovere, collaborando con loro ove se ne ravvisasse la necessità, fornendo utili informazioni ma, è ovvio, senza alcuna pretesa di sostituirci a loro. I vigili facciano i vigili, i carabinieri facciano i carabinieri, ma i cittadini, dal canto loro hanno il diritto/dovere di vivere la propria comunità ed il proprio paese: chiusi ognuno nella propria accogliente casetta diventiamo sempre più deboli ed indifesi.

1 commento:

  1. Condivido le tue preoccupazioni. Ci uniscono gli stessi ideali e da sempre ci battiamo per far si che il nostro Paese ritorni alla normalità di una volta. Da soli possiamo fare ben poco, ci vuole il coinvolgimento di tutti.Dobbiamo riprenderci il nostro Paese, la nostra cultura,il nostro orgoglio di appartenenza . Bandiamo le inutili divisioni. Confrontiamoci. Esasperiamo fino all'inverosimile la discussione dialettica, ma troviamo un punto d'incontro nell'interesse di tutti.Fermo restante che ognuno dovrà esercitare il proprio ruolo istituzionale con più impegno,con più responsabilità e rigore.Ti saluto cordialmente .

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