Scribacchiando per me

Scribacchiando per me
il blog di un pietramelarese

sabato 8 novembre 2014

PIANETA GIOVANI

E’ veramente difficile scrivere dei pregi di persone o di gruppi che vivono ed operano in paese, a quattro passi dalla tua postazione, soprattutto perché si corre il rischio di scadere nella retorica. Quando, poi, si parla di giovani tale rischio è particolarmente elevato; il vostro blogger scribacchiante potrebbe, inoltre, sentirsi in difficoltà a causa del fatto che le proprie figlie ormai da tempo interagiscono a pieno titolo con i vari gruppi giovanili pietramelaresi.
Bando ai preamboli, direi che “in primis” vada citata la forte capacità e propensione all’aggregazione che, grazie a Dio, da decenni ha voluto e saputo liberarsi delle differenze sociali. Basta osservare il gruppo che si occupa delle varie manifestazioni che si tengono nel periodo estivo, per notare con piacere come ragazzi di ogni ceto (…se di ceti è ancora permesso parlare) collaborino con entusiasmo e sinergia alla riuscita di sagre ed eventi vari. Il comune sentire, il senso di appartenenza sono doti importantissime perché conferiscono l’identità alla comunità locali; senza di esse, infatti, vi sono solo persone che vivono nello stesso luogo geografico, quasi per un puro gioco del caso, ma tra loro mancano interazioni positive.
Tale considerazione mi permette di introdurre la seconda qualità dei giovani di Pietramelara, il senso di solidarietà: non è raro vederli prodigare nelle occasioni del dolore, del lutto, di calamità piccole o grandi, per alleviare sofferenze, per provvedere ad esigenze eccetera.
Terzo, ma non ultimo, punto sul quale soffermarsi è la cultura, la voglia di sapere che da sempre li pervade. Mi riferisco ai ragazzi e giovani di Pietramelara che, in ogni tempo vicino o lontano, hanno sfidato difficoltà di ogni tipo (pendolarità, residenza fuori sede) per assicurasi un futuro migliore, per conseguire un diploma o (meglio) una laurea. Certo che oggi è tutto più facile, grazie soprattutto ai miglioramenti economici generali, alla vicinanza di sedi scolastiche ed universitarie, ma fino a qualche decennio fa i sacrifici sostenuti dai nostri giovani per studiare erano veramente ingenti ma, quasi sempre, essi venivano compensati da grandi soddisfazioni per le famiglie. In alcuni casi poi, si è visto che la riuscita professionale di un giovane era tanto più alta quanto più costui aveva affrontato difficoltà di vario tipo.
Difetti?... certamente, ma non penso che questo sia il luogo adatto; mi preme solo additare lo scarso attaccamento alle strutture sociali che la nostra generazione ha usato: la piazza è frequentata dai giovani solo come base di partenza per uscite serali, mentre a mio parere dovrebbe essere usata anche e soprattutto per discutervi ed informarsi sulle varie problematiche ed iniziative in cantiere.
Sicuramente in questa breve disamina, sarà sfuggito qualche aspetto tuttavia, sicuro come sono della benevolenza dei miei “quattro lettori” verso i dilettanti della scrittura, ciò mi sarà senz’altro perdonato.
I giovani vanno guardati con rispetto e considerazione, anche perché sono quello che siamo stati, insieme a ciò che avremmo voluto essere: in ogni loro errore si cela un nostro errore, e ogni loro successo va visto con soddisfazione, da ovunque giunga, perché un contributo, piccolo quanto si vuole, ognuno di noi l’avrà sicuramente dato.

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