Scribacchiando per me

Scribacchiando per me
il blog di un pietramelarese

sabato 26 luglio 2014

IN CANOA

Una vacanza, per quanto breve possa essere, possiede comunque il merito di distrarti da ogni cosa che ti procura ansia, inquietudine, e da quella smaniosa ed insana voglia di migliorare, fino a renderlo perfetto, il lavoro che cerchi di portare avanti. Mi sono concesso una pausa e adesso … rieccomi, torno alle “usate cose”: il viaggio, l’ufficio, la famiglia ed i suoi doveri, le incombenze della campagna in una stagione insolitamente strana, soprattutto da punto di vista meteorologico.
Positiva, dicevo, la breve vacanza, soprattutto perché ho veramente fatto ciò che volevo, senza alcuna costrizione organizzativa e di orario; dopo decenni, questa è stata la mia prima vacanza senza figlie al seguito e ciò, se da un lato ha comportato momenti di “perduta nostalgia”, dall’altro ha potuto appagarmi permettendomi di dormire, camminare sul bagnasciuga, giocare a carte, fare il bagno e soprattutto … andare in canoa!
La canoa?... si, questo piccolo natante dall’aspetto così poco rassicurante ma particolarmente adatto a chi vuole fare un po’ di esercizio fisico (senza esagerare) e vedere posti che con altri mezzi acquatici non si potrebbero vedere, in altre parole un po’ l’omologo acquatico della mountain bike. Chi mi segue su fb avrà anche visto qualche foto che mi ritrae in canoa; qualcuno, in particolare vena di spirito e sfottò, guardandole è arrivato a paragonarmi ad Indiana Jones, ed allora … delle due una: o il paragone non calza affatto, oppure costui ricordava un Harrison Ford in periodo di “momentaneo sovrappeso”. Con la canoa si esplorano grotte dalla volta tanto bassa da costringerti ad abbassare la testa, o tanto strette da non permettere neppure di stendere la pagaia al completo; pagaiando in una di queste grotte, ho rischiato anche di investire un sub, evidentemente tanto improvvisato in tale ruolo quanto lo ero io in quello di canoista; tutto sommato, però, devo dire che con la canoa mi sono davvero divertito.
Per amore di chiarezza, va detto infine che il sottoscritto blogger scribacchiante non si ritiene affatto un “lupo di mare”… giammai ! Tutt’al più il contrario: un animale terricolo teso all’elemento marino con grande ammirazione e trasporto emotivo. In virtù e coerenza con tale definizione ritengo che il mare, in canoa, in barca o a nuoto vada amato, ma soprattutto temuto e rispettato, senza alcuna pretesa di strafare ed avventurarsi in situazioni al limite del pericolo.

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