Scribacchiando per me

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il blog di un pietramelarese

lunedì 1 aprile 2024

FRATI A SAN PASQUALE: 2024, FINE DI UN’ERA

 


La notizia già ventilava nell’aria da qualche settimana, purtroppo nella mattina di Pasqua c’è stata la conferma ufficiale: dopo più di quattro secoli i frati non celebreranno più in San Pasquale. Di origini tardo rinascimentali, il Convento (cfr. foto di copertina) prese dapprima la denominazione e la dedica a “San Francesco”, e così viene riportato sulla cartografia e la documentazione storica ufficiale, fino al XIX secolo. Più recente la denominazione attuale "San Pasquale”, che poi ha dato nome alla contrada circostante e alla strada che congiunge il paese al convento. Grande è il legame della comunità pietramelarese con i frati, fatto di usanze e tradizioni, sopravvissute da secoli e secoli. Tanto per citarne qualcuna la benedizione degli animali, nel giorno di S. Antonio Abate, il rito (precristiano) del “fuoco di Natale”. Va citata inoltre l’accoglienza ai pellegrini che, dapprima a piedi, e più recentemente automuniti, si recavano al convento da Sant’Elia Fiume Rapido, vicino Cassino, per la festa di San Pasquale, a cui erano devoti.   Il ricordo dei guardiani Padre Eustachio, Padre Ludovico, del serafico Padre Benigno, fino all’ultimo Padre Angelico, perito tragicamente negli anni novanta, è ancora vivo nella popolazione e nei numerosi adepti.
Terminata, con quel tragico evento, la secolare residenza dei frati in San Pasquale, la provincia francescana dispose che le funzioni religiose fossero continuate ad officiare da parte dei Frati del Convento di Sant’Antonio in Teano, chiuso anch’esso recentemente, e poi, in ultimo, da quelli del Convento di Santa Maria dei Lattani, in Roccamonfina. Chi fra i miei quattro lettori voglia approfondire può consultare sullo stesso blog scribacchiato “LA FESTA DI SAN PASQUALE” (https://scribacchiandoperme.blogspot.com/2014/05/la-festa-di-san-pasquale.html), “SAN PASQUALE” (https://scribacchiandoperme.blogspot.com/2019/12/san-pasquale_23.html).
L’annuncio del dover lasciare per sempre il nostro convento e la nostra chiesa, lo ha dato la mattina di Pasqua nel corso della Messa delle sette e mezza, il guardiano dei Lattani, Padre Adriano, che con voce emozionata, ha riferito che il Vescovo Cirulli disponeva che i frati fossero sostituiti nella celebrazione dal parroco di Sant’Agostino, e che in nome del voto di obbedienza tale disposizione fosse osservata. Lo stesso sacerdote ha sottolineato inoltre di essere estremamente dispiaciuto di non poter più celebrare per i numerosi fedeli che, come il sottoscritto blogger, frequentavano quella Messa alle sette e mezza del mattino domenicale, e che il volontariato diffuso che anima la Chiesa e quel che resta del Convento, è encomiabile, fatto che distingue ancora una volta Pietramelara dalle comunità analoghe dei paesi vicini. Il carissimo Gianni Ionata, presa la parola per ringraziarlo e salutarlo, con tono deciso ha lasciato trapelare il suo personale dissenso nei confronti delle decisioni prese dal vescovo, peraltro condiviso da ognuno dei suoi amici che, con abnegazione e sacrificio, si dedicano alla sopravvivenza della devozione a San Pasquale.
La mia personale opinione è che tale decisione è figlia dei tempi, della penuria di vocazioni, e del dover assicurare la presenza di almeno un sacerdote per comunità di fedeli: dalla più piccole, a quelle di dimensioni maggiori. Resta comunque un senso di amarezza, nel dover rinunciare a una tradizione plurisecolare che ha fuso la devozione dei pietramelaresi alla pietà dei frati, che si interrompe adesso per sempre, a causa di disposizioni (forse un po’) affrettate.  

1 commento:

  1. Che brutta notizia! Un'altra tradizione paesana che va via per sempre. Restano i ricordi specialmente per la mia generazione che quel convento lo abbiamo frequentato nei tempi in cui c'erano diversi frati oltre al ''Padre Guardiano'''. Spero che almeno sopravvivano il falò di Natale e la festa di metà maggio. Mi dispiace davvero.

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