Scribacchiando per me

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il blog di un pietramelarese

lunedì 15 novembre 2021

CASERTA, POCO MOBILE IN CLASSIFICA


Novembre, penultimo mese dell’anno: comincia il periodo dei ricorrenti bilanci, delle classifiche che usualmente grandi quotidiani nazionali come “Il Sole 24 ore” e “Italia Oggi”, usano fare come conseguenza giornalistica di studi statistici effettuati sui vari territori del Paese. In una precedente nota, scribacchiata su questo blog due anni fa, non era ancora iniziata la pandemia, ma sarebbe esplosa di li a poco (http://scribacchiandoperme.blogspot.com/2019/12/qualita-della-vitaottimismo-giustificato.html), osservavo “lo sconforto rimane: 93simo posto. Che dire? ... poco o nulla: frotte di giovani che fanno valigia e partono alla ricerca di nuovi orizzonti e migliori fortune, lasciano presagire che di qui a poco il nostro Mezzogiorno d’Italia, inteso come comunità, corre seri pericoli di sopravvivenza. E non mi consola affatto il dato relativo alle altre province campane, che se la cavano peggio di noi: Avellino e Benevento, 94simo e 95simo posto”.
E’ proprio di stamattina, 15 novembre, l’uscita dell’ennesima classifica tra le province italiana, questa volta redatta da Italia Oggi, sulla base di tale studio “La qualità della vita viene definita "buona" o "accettabile" in 63 province su 107, lo scorso anno erano 60 su 107. Tradotto in termini di popolazione, 22 milioni 255 mila residenti (pari al 37,4% della popolazione italiana) vivono in territori contraddistinti da una qualità della vita scarsa o insufficiente, contro i 25 milioni 649 mila residenti della passata edizione, pari al 42,5% della popolazione”. Un miglioramento se ci si riferisce alla scala nazionale, ma se si va ad approfondire ecco le dolenti note: “La provincia di Parma conquista la vetta della classifica sulla qualità della vita, seguita sul podio da Trento e Bolzano. Tutte del Sud le ultime (…) Quest'anno la maglia nera va a Crotone, preceduta da Napoli e Foggia (che era ultima lo scorso anno). A metà classifica Roma, che scivola al 54/simo posto (l'anno scorso era al 50/simo), seguita dalla prima provincia meridionale per qualità della vita, che è Matera. Si collocano in fondo alla classifica 4 delle 5 province campane (nell'ordine Benevento, Salerno, Napoli e Caserta)”.
Cosa fa la nostra provincia? … niente di buono! Prima di tutto l’ordine si è invertito, e se come detto sopra due anni fa la nostra provincia in Campania era quella più performante, attualmente è solo la penultima in tema di qualità della vita, seguita solo da Napoli, area metropolitana che sprofonda negli ultimi posti posizionandosi addirittura al 106simo; e poco consola che se nello scorso anno Caserta occupava la 94sima posizione, oggi essa si accontenta nello scalare un solo ed unico gradino, passando al 93simo posto (cfr. immagine di copertina). I grandi temi della qualità ambientale, dell’efficienza dei servizi resi alla popolazione, dello sviluppo economico sostenibile restano al palo. E’ fin troppo facile individuare nella classe politica la responsabilità, solo che non basta, molte negatività sono prodotte dalle comunità e dai loro singoli individui: basta fare un giro per le campagne anche breve per imbattersi in improvvisate discariche e in fossi usati abitualmente come ricettacolo occasionale di rifiuti (ma questo è solo un esempio). Manca il senso civico del rispetto dei beni comuni, e dell’ambiente che di tali beni è il più importante in assoluto. Ma ciò che vedo come assolutamente negativo è il distacco della gente dalle istituzioni, specie dei giovani! La cittadinanza attiva latita, e così si perde anche quel controllo sulle istituzioni teso ad ottenere servizi diffusi e capillari e migliore qualità della vita.

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