Scribacchiando per me

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il blog di un pietramelarese

lunedì 8 aprile 2019

MERCATO: QUALE FUTURO?

Quale sarà il destino del mercato domenicale, dopo il referendum? Ritornerà nell’area apposita oppure si manterrà nel centro storico? Quali considerazioni si possono trarre a margine della vicenda?... Andiamo con ordine. Hanno preso parte alla consultazione meno di 500 elettori, per l’esattezza 495: 308 hanno votato sì, 180 no, 3 le schede nulle, 4 quelle bianche, questi i risultati.
Prima di tutto non ritengo, come sostenuto da qualcuno che per l’Amministrazione Di Fruscio si sia trattato di una “sonora batosta”, sono i numeri a dimostrare il contrario! La compagine consiliare di maggioranza è composta da 8 consiglieri, eletti nel 2017, con una percentuale del 53,64%, pari a 1.721voti, una media che va oltre 200 voti espressi per candidato. Se fosse stato vero, al di là dei proclami sui social, che l’amministrazione era favorevole al mercato in centro, si sarebbe dovuto osservare che almeno la metà di quei 1.700 voti fossero stati espressi in tal senso, invece, poco più di un decimo: è evidente che l’interesse, quello reale, è mancato! Lo scarno comunicato in “politichese”, dato alla pagina fb del Comune, è una conferma della freddezza con cui ci si è approcciati alla cosa: “Il referendum consultivo indetto dal Consiglio Comunale riguardante l'individuazione del luogo in cui tenere il mercato domenicale ha fatto registrare una scarsa affluenza degli aventi diritto al voto.
Hanno preso parte alla consultazione meno di 500 elettori che rappresenta un numero insufficiente a renderne valido l'esito (art. 14 del regolamento richiede la partecipazione di almeno la metà più uno degli aventi diritto).
La questione ritornerà, nei prossimi trenta giorni, in discussione nella sede istituzionale del Consiglio Comunale per le previste valutazioni connesse”
.
Eppure lo stato drammatico in cui versa la zona centrale del paese, avrebbe dovuto spingere ad un impegno maggiore. E’ questa una delle questioni in cui mostrare gli attributi, decidere anche correndo il rischio dell’impopolarità e … adesso cosa ci dobbiamo aspettare? Veramente non saprei, penso che il dibattito si trascinerà a lungo, dentro e fuori dalle sedi istituzionali, sperando che, nel frattempo, qualcosa di inatteso possa succedere, spingendo chi ne ha la responsabilità ad assumere finalmente una posizione. Di più a momento non emerge.

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