Scribacchiando per me

Scribacchiando per me
il blog di un pietramelarese

venerdì 6 aprile 2018

GIALLI E DELITTI PREUNITARI

Siamo comunemente portati a pensare che nei secoli scorsi la vita nel nostro borgo natio fosse scandita esclusivamente da un continuo andirivieni di contadini dal paese alla campagna e viceversa, dal risuonare di botteghe artigiane, da servitori intenti ad occuparsi di signori e delle loro ricche dimore ma… non è proprio così! Dai registri parrocchiali emerge anche una sotterranea e delittuosa Pietramelara sette/ottocentesca, con fatti e misfatti che oggi avrebbero avuto a buon diritto accesso alle pagine di cronaca nera.
Eccovene qualche esempio più significativo.
Santagata Giuseppe di 24 anni, morì il 30/12/1781, in località in via ubi dicitur a castiello , il sacerdote annota: repentina morte propter ictus gladii in gutture receptus (morte improvvisa per un colpo di spada sferrato alla gola). Il progresso intanto va avanti, la polvere e le armi da sparo sono giunte anche dalle nostre parti, e il 18/02/1789 perisce in seguito a ferite mortali Mancino Giulio di 44 anni, in località sotto l'orologio, il sacerdote annota: ictu schopi percussus die trigesima mensis Januarii prope janua ubi dicitur alla Porta dell'Oliva (ferito il 30 gennaio nei pressi della Porta dell’Oliva da un colpo di arma da fuoco).
Un certo Riccio Nicola dell’età di anni 36 , proveniente dalla Calabria ultra (attuali provincie di Reggio e Catanzaro) trovò la morte il 01/05/1796, al Borgo di San Leonardo , il sacerdote annota “ ictu Jati vulgo detto ronga verberatus a latronibus” (per un colpo di roncola sferrato da briganti).
Il doppio nome di De Angelis alias Broccoli Andrea, di età imprecisata , da Riardo, ci induce a pensar male, fu ucciso (per un regolamento di conti?) il 04/04/1799 in località “alli mancini o sia alla cerquella alla massaria dello sipone” , il sacerdote annota “post peritiam judicis delatum” (portato via dopo l’ispezione giudiziaria).
Ed ancora: un tale Lanza Geronimo, età 30 anni “littore del Principe di Roccaromana” , da Marigliano fu assassinato in località all'Acqua sant'Angelo il 11/07/1803; una guardia del corpo, un bodyguard si direbbe oggi, del famoso Lucio Caracciolo (1771-1833), probabilmente perito nell’assolvimento del dovere; si sa infatti che la famiglia Caracciolo aveva vasti possedimenti all’Acqua Sant’Angelo, e probabilmente il delitto avvenne nel corso della visita del famoso personaggio storico a uno di questi, forse (ipotizzo) generato da una controversia particolarmente accesa, con un amministratore o un colono.
Tuttavia il protagonista dell’episodio più sconcertante (tra l’altro segnalatomi dallo stesso Don Roberto), quello che maggiormente desta curiosità ed eccita la fantasia, è un frate alcantarino, ramo della famiglia francescana allora presente nel convento di S. Pasquale. Il suo nome secolare è ignoto, quello da monaco frate Andrea della Santa Visitazione, di anni 45, rimase colpito il 25/09/1796 ai pantani “ictu schopeti” (da un colpo di fucile); un agguato, una rapina, la punizione per aver importunato più del dovuto una fanciulla? … non lo sapremo mai (in foto di copertina la pagina del registro)
Come si spiegano tanti delitti in comunità da sempre dedite al lavoro e notoriamente tranquille? Direi per un insieme di cause e di fattori: la diffusa miseria, in primo luogo, madre di una lotta di classe strisciante ma attiva ancor prima che venissero formulate le teorie marxiste (1867), e che dopo l’unità d’Italia diede vita al brigantaggio come fenomeno socio politico. Va considerata poi una presenza dello stato ancora troppo poco avvertibile, senza risorse e mezzi in un territorio peraltro difficile per morfologia, dotato di rifugi, macchie ed anfratti: la diffusione capillare dei Carabinieri, dopo la riunificazione, è stata dettata proprio da quest’ultima esigenza.

2 commenti:

  1. Ciao Francesco, complimenti per i tuoi "scribbacchiandi" semplicemente detti, invece mostrano una profonda conoscenza e ricostruzione di quello che fu.
    L'amore per il tuo bel PAESE,mostra un sentimento che va fuori dal comune.
    Un paesino negli anni 70/80 che non sembrava essere conosciuto da molti, non da me che ne serbo un ricordo favoloso, oggi tu lo stai , giustamente portando alla ribalta con i tuoi "scribbacchiando" per i suoi anni che sono stati dei veri atti di storia della ns Regione e in particolare dell'alto casertano.
    Leggendo i tuoi scritti, tra vie, piazze e luoghi mi fai rivivere qualche anno dei miei 18 anni...
    Grazie Francesco... continuerò sempre a seguirti per la tua bravura e la tua precisione nel riportare tutto ciò che è stato anni addietro...e anche rivedendomi girare fino a tarda tra le vie solitarie del TUO bel paese...
    Ti abbraccio...come "scribacchiando" e come ex collega.
    Alla prossima...................................

    RispondiElimina
  2. Condivido a pieno il meritato bel commento del Signor Cipriano Perillo. Grazie, Francesco.

    RispondiElimina