Scribacchiando per me

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il blog di un pietramelarese

venerdì 3 novembre 2017

CONTRANOMI

I contranomi affibbiati alle persone e alle famiglie costituiscono uno (dei tanti) caratteri distintivi del vivere in paese. E’ sempre un po’ difficile parlarne e scriverne, anche perché, essendone l’uso ancora corrente, si rischia di urtare la suscettibilità di qualcuno; ricordo ancora le polemiche che si levarono quando il carissimo e compianto Don Roberto, una trentina d’anni fa, diede alle stampe un calendario parrocchiale che riportava, appunto, un elenco di soprannomi e la loro probabile origine.
Le motivazioni che li hanno determinati sono le più svariate: si va da cose assolutamente innocue ed inoffensive, del tipo mestiere o attività esercitata (ju pittore, ju fattore,ju seggiaru, ju craparu, fuciliere, ecc.), per passare dalla provenienza da altri luoghi (ju ianese, a’ baiarda, a’ riardese), fino ad arrivare ad evidenziare il richiamo di difetti fisici e menomazioni traumatiche (ju zuoppu, ju surdu, manimuzzu), o tratti del carattere particolarmente negativi, uscendo platealmente dalla traccia del “politically correct”.
Molte volte le famiglie si sono trascinati addosso i soprannomi, o contra nomi, per generazioni e generazioni, tanto che è divenuto, a volte, difficile individuare una persona contraddistinta in tal modo, chiamandola con il vero nome e cognome, senza aggiungere quella nota distintiva da tutti conosciuta in paese. Non succede da noi, a Pietramelara, ma in qualche paese dei dintorni, il soprannome è citato persino sugli annunci funebri affissi ai muri, allo scopo di permettere di individuare con maggiore facilità a tutti chi è la persona passata a miglior vita (vedi foto di copertina).
Nel nostro dialetto dare un soprannome ad una persona, corrisponde al verbo “accacciare”, e chi viene “accacciato” in un determinato modo difficilmente può liberarsi da tale carattere distinitivo: c’è chi riesce a scherzarci sopra e chi no. In alcuni casi il contra nome viene anche femminilizzato ed allora la mogli e le figlie di Ju pittore, diventano “’e pitturesse”, così come per le “fatturesse”, le “papesse”...e così via.
Quante volte, nel passato, da giovani, o anche adesso ci siamo ritrovati a sorridere insieme di questo o quell’altro soprannome, a cercare di spiegarcene l’origine, a considerare, infine, quanto ancora sia aderente alla realtà attuale.
Fanno ridere, è vero, e suscitano in genere ironia, ma sono parte imprescindibile della nostra identità; non ci si dovrebbe scandalizzare o arrabbiare, allora sentendosi chiamati con il proprio soprannome, perché esso dovrebbe farci sentire integrati in un tessuto sociale di tipo rurale, nel quale l’ipocrisia, le metafore e il “dire per non dire” non sono mai esistiti! Ad esempio, nel tempo remoto in cui si sono generati alcuni contra nomi, nessuno mai si sarebbe sognato di definire uno zoppo “diversamente deambulante”, con il rischio di non essere compreso da nessuno, bastava ed avanzava quella semplice parolina accoppiata al nome di battesimo, sarà stata anche forte ed offensiva, ma allo stesso tempo scevra da ogni equivoco.

3 commenti:

  1. Ciao;mi piacerebbe avere una lista dei contranomi e il loro significati e origini di pietramelara. GRAZIE.NICOLA LUCCA DAL CANADA

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    1. non è ne semplice ne breve; a volte l'origine si perde nella notte dei tempi, comunque grazie per l'interesse dimostrato

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  2. Si potrebbe avere o almeno visualizzare una copia di quel calendario? Qualcuno lo ha conservato? Potrebbe essere forse interessante riprodurlo e ripubblicarlo su queste pagine. Grazie, Pasquale Regna (senza contranomi)

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