Scribacchiando per me

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il blog di un pietramelarese

venerdì 8 marzo 2024

40 ANNI DI ACQUA CON IL CONTAGOCCE

 

Sembrano sopite le forti polemiche di qualche mese fa sulla pressione idrica ridotta (o nulla) al rubinetto di casa. Meno male! ... me ne sono tenuto a debita distanza, e adesso con il clima più sereno si possono fare delle considerazioni in merito. Nel luglio del 2005 scrivevo sul Corriere di Caserta: “si sa che durante questa stagione aumentano i prelievi a carico delle falde, ma gli apporti, al contrario, diminuiscono fino ad annullarsi. A Pietramelara, tuttavia, il quadro non dovrebbe mai manifestarsi a tinte tanto fosche: i pozzi realizzati negli anni ’80 dalla Protezione Civile, insieme al capiente serbatoio di Monte Maggiore, nonché la possibilità di attingere direttamente dall’Acquedotto della Campania Occidentale, dovrebbero - in teoria - scongiurare in modo assoluto uno stato di carenza di acque potabili. Ciononostante, da circa un mese siamo costretti ad assistere ad una riduzione generalizzata della pressione dell’acqua erogata dai rubinetti, con tutti gli altri inconvenienti connessi: mancanza d’acqua ai piani superiori degli edifici e malfunzionamento delle caldaie per la produzione di acqua calda. Molti lavoratori hanno, ad esempio, lamentato che al ritorno a casa, la sera, si ritrovano nell’impossibilità di una doccia!”. 
Visto?...Un problema sentito dalla popolazione che, a mia memoria, risale ai primi anni ’70:  allora la propaganda faziosa aveva fatto circolare la voce che erano le bufale di una certa azienda agricola, a privare i cittadini di un bene di necessità inderogabile come l’acqua; uno “sfioro”, assolutamente indispensabile nel punto più alto del percorso della condotta pantani/monticello, era al centro di quelle polemiche, l’acqua che fuoriusciva nei momenti di maggior pressione finiva in un abbeveratoio, altrimenti avrebbe dovuto ruscellare e perdersi.
Le bufale non pascolano più da anni in quel punto, ma il problema si è acuito…a chi addossare la responsabilità allora? Da allora ad oggi, si sono avvicendate almeno sei/sette amministrazioni diverse (in uno o più mandati), e lo scenario purtroppo non tende a modificarsi, e se prima si soffriva per ridotta pressione solo in estate, ahimè attualmente il disagio è diffuso nell’intero anno. Sommessamente ritengo che la continua espansione della rete idrica, che ha raggiunto ogni più remoto angolo del territorio comunale, in mancanza di un sensibile aumento della quantità di acqua immessa in rete, è semplice demagogia amministrativa! Come potrebbe lo stesso corpo idrico di quaranta anni or sono, alimentare una rete che nel frattempo serve un numero di utenze ed una superficie più che raddoppiati? Inoltre la rete è vetusta, essendo stata realizzata tra gli anni ’50 e ’60, e si rompe se la pressione viene aumentata, anche di poco.
Tale situazione di disagio, viene vissuta in modo particolarmente drammatico soprattutto nei quartieri più alti: il “Rione Svizzero” ed il Borgo sono, come al solito, i più penalizzati, insieme ai piani superiori dei condomini sorti nel frattempo.  Senza assolutamente addentrarci nel complesso e spinoso campo dei tecnicismi, allora il problema è  essenzialmente di natura politica. La politica politicante, che ha voluto affidare la gestione del servizio idrico a enti, come E.I.C.Idrico Terra di Lavoro S.p.A., non ci fa sperare nulla di buono neanche per il futuro prossimo!

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