Scribacchiando per me

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il blog di un pietramelarese

venerdì 12 maggio 2023

FUORI SEDE NELLE TENDE

 

La storia di Ilaria, la studentessa universitaria che nelle scorse settimane si è piazzata con una tenda e con un materassino gonfiabile davanti al Politecnico di Milano, per accendere un faro sul problema del caro-affitti per i ragazzi fuori sede (e non solo), che affligge il capoluogo lombardo, sta dando lo spunto a molti altri ragazzi per solidarizzare con lei
Dopo il gesto di Ilaria altri studenti si sono uniti alla sua voce, arrivata fino a Roma, con la costruzione di una tendopoli anche all’Università Sapienza.
“Non smetterò di lottare e spero arrivino altre tende in giro per l’Italia”. Così è stato: come in una sorta di staffetta tra compagni di sventura, la protesta si sta ora spostando in altre città, strutturandosi ulteriormente. Nelle grandi città i costi degli affitti sono insostenibili per i fuori sede. Particolarmente determinato il gruppetto che, come detto, da alcune ore sta occupando gli spazi aperti de “La Sapienza”.
Come segnalano le associazioni studentesche, anche a Roma cercare casa oggi è diventata un'impresa: gli appartamenti disponibili costano in media 500€ e gli studenti fuori sede sono 40 mila (un terzo di tutta la popolazione dell'Ateneo). Inoltre, sempre secondo i rappresentanti degli studenti, gli strumenti che la regione mette a disposizione tramite contributi per alloggi e borse di studio rimangono delle soluzioni temporanee ed esigue.
E i soldi investiti per le residenze studentesche sono ancora troppo pochi.
Devo dire la verità, per esserci passato, la vita di uno studente fuori sede non è per niente piacevole! L’impegno pressante dello studio si somma all’ansia dei genitori che investono risorse ingenti per vedere un figlio laureato, a questo si aggiunga il senso di spaesamento quando ci si vede trapiantati da una realtà ad un’altra, semmai lontana centinaia di chilometri. Non sono stati piacevoli per il vostro blogger scribacchiante gli anni trascorsi in quel di Portici (NA), da studente fuori sede. A differenza dei miei amici che studiavano a Napoli, vivevo in una realtà provinciale e periferica, in cui l’unico svago poteva essere, dopo le lezioni in ateneo e lo studio, una serata al cinema. La spesa per dormire allora era di poche decine di migliaia di lire, niente o quasi a confronto con le cifre pretese oggi per un posto letto, magari con pagamento “in nero”.
Quali le soluzioni al problema del caro-affitti? …Oltre a quella più ovvia dell’incremento di posti letto nelle residenze studentesche pubbliche, si è prospettata anche l’idea di incrementare l’e.learnig, cioè le lezioni impartite tramite il web. Non ritengo che si una buona idea, in quanto l’Università va vissuta come comunità di apprendimento tra docenti e studenti; in tale luogo si deve respirare un’atmosfera di sapere diffuso, si devono sviluppare relazioni condivise, basate su interessi comuni.
 

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