Scribacchiando per me

Scribacchiando per me
il blog di un pietramelarese

mercoledì 27 novembre 2019

UNA COLATA DI CEMENTO SUL BORGO

La celebrazione dell’edizione 2019 di “Cantine al Borgo”, travagliata dalla vicenda dell’esposto, ed inoltre mortificata dal tempo inclemente delle ultime settimane (sigh!), non ha reso giustizia agli ottimi componenti dell’Associazione “I giovani crescono”.
Solo ieri si è appreso di un cospicuo finanziamento POC destinato al nostro Comune, per iniziative nel campo della cultura, di cui non possiamo che rallegrarci. Ma… cosa lega l’una e l’altra cosa? Qual è il nesso?
Cantine al Borgo, l’ormai ultra quarantennale Sagra al Borgo, Magie del Borgo (finanziata con un precedente POC), sono eventi che già nella denominazione richiamano l’ elemento fisico urbano, a cui ogni cittadino è legato. La bellezza e la suggestione del millenario borgo di Pietramelara è fatto ormai notorio e condiviso, sul quale anche questo blog scribacchiato più e più volte si è soffermato; esso si contraddistingue come strumento di marketing di indubbia efficacia per gli organizzatori degli eventi, che tengono ben presente la cosa. Al di là, tuttavia, dei minimi benefici all’economia che producono, non sembra che essi, in tanto tempo, abbiano inciso più di tanto sulle sorti di questa parte del paese amata da chiunque: basta fare un giro da quelle parti per rendersene conto! Degrado e abbandono la fanno da padrone soprattutto in alcune zone.
Le iniziative (di per sé lodevoli) servono a ben poco, se fine a sé stesse. Bisogna invertire l’ottica e la strategia di intervento: affannarsi a cercare di valorizzare e rivitalizzare un borgo in agonia mediante gli eventi, in altre parole, lascia il tempo che trova.
Sinora qualche intervento strutturale è stato realizzato,e finanziato con sostanziose risorse di origine comunitaria, ma il limite di esso è dimostrato in modo inequivocabile dal fatto che si è potuto intervenire solo sulla parte pubblica (vicoli, piazzette, spazi comuni) senza poter incidere sulla parte più malata, quella di proprietà privata. Allora, anche nella situazione finanziaria difficile in cui si dibatte il nostro comune, bisogna agire con più coraggio, altrimenti nel futuro i costi (finanziari, economici e sociali) che si dovranno sostenere saranno ben più ingenti. Si parta dai dintorni della Torre e dell’Asilo San Rocco, imponendo alle ditte proprietarie di mettere in sicurezza gli immobili posseduti entro un ragionevole termine, trascorso il quale li si acquisisca al patrimonio, con espropri o accordi bonari (senza indennizzi). Tale misura finora non è stata attuata per timore di rendere impopolare l’amministrazione, tuttavia penso che ultimamente, anche a sentire la gente, la mentalità si è evoluta: il tempo delle pretese assurde è tramontato, anche perché ci si rende conto che se una bella casa con giardino nella parte bassa del paese è difficile da vendere, attribuire un valore a un rudere sito da quelle parti è cosa ben più ardua, se non impossibile. Una volta acquisiti gli immobili sarà possibile intervenire con progetti organici.
Mi sembra di sentire ancora dalla viva voce di un amministratore del passato prossimo: “sul borgo ci farei una bella colata di cemento”: si tratta di una posizione paradossale e discutibile, certo, ma senz’altro netta e coraggiosa!
La vera sfida degli anni a venire consiste nel passare dal vedere il Borgo come problema, a vederlo come opportunità e risorsa di sviluppo.

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