Scribacchiando per me

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il blog di un pietramelarese

sabato 16 novembre 2019

IL GIORNO DELL'ECOMOSTRO


La giornata di oggi 16 novembre 2019 è da definire senz’altro “storica”, anche se in negativo, perché i rischi che si sono corsi sono stati veramente ingenti! Allagamenti dell’intero abitato (o quasi) non se ne vedevano da circa un quarantennio; d'altronde i pantani non si allagavano forse anche da più tempo. Piogge intense e continue da circa una settimana hanno finito per esaurire del tutto la capacità del suolo di trattenere le acque, la rete drenante lasciata a se stessa non ha funzionato alla meglio, e il risultato lo potete vedere comodamente consultando i social.
Ciò che mi sovviene, tuttavia, è che in tutti questi anni effettivamente qualcosa è stato fatto, sono stati spesi 3 o 4 milioni di euro, se la memoria è ancora salda, per realizzare un’opera che, come si vede, al primo episodio in cui poteva dimostrare la sua validità, si è dimostrata inutile, mal funzionante oltre che impattante sul paesaggio nonché foriera di pericoli. Non è “senno di poi” il mio: al proposito vorrei riportarvi alcuni passi dell’intervento che il sottoscritto tenne in consiglio comunale nel lontano 22 aprile 2010:
“E’ una storia che parte da lontano quella dei lavori di riassetto idrogeologico per la fascia pedemontana del Monte Maggiore. La Delibera CIPE, la concessione del finanziamento, l’inizio e la lunga sospensione dei lavori hanno portato via circa anni. Anni che sarebbero dovuti servire a capire, ad ideare qualcosa di veramente utile per Pietramelara e la comunità che la abita. A ben vedere, dopo tanto tempo, niente di tutto questo. Chi mastica almeno un poco di queste cose conosce come la progettazione delle opere di questo tipo presupponga una diffusa conoscenza del territorio, delle criticità che lo caratterizzano e dei pericoli ai quali può essere esposta una comunità rurale a causa di esse. (…) Ma vuoi vedere (…) che la progettazione è solo frutto di un lavoro meramente teorico, come si suol dire fatto “a tavolino”? Se la mettiamo così non ci meraviglierà più affatto, ad esempio che qualche parametro idraulico sia stato calcolato riferendosi ai bacini della Basilicata che sfociano nel Mare Ionio (sono espressioni desunte dalla relazione idraulica)? Non sarà più un mistero per noi il fatto che la pendice Nord del Monte Maggiore, interamente ricoperta da vegetazione forestale, sia stata trattata alla stregua di un semplice piano inclinato, non riscontrando in alcun passaggio della relazione il ruolo delle coperture vegetali nel mitigare i dissesti e gli eventi pluviometrici estremi.
Questa progettazione raffazzonata, frettolosa rafforza in noi la convinzione di un progetto redatto al solo scopo di mettere le mani su un finanziamento altrimenti non disponibile, e si fa sempre più forte il nostro timore che il progetto di cui si propone stasera l’approvazione in Consiglio, una volta realizzato sarà l’ennesima opera inutile, se non dannosa. (…)”

Che volete?... il sindaco di allora Leonardo liquidò il tutto con un commento da lasciare impietriti “sei il solito contrario per sistema a qualsiasi opera pubblica”. Per me, invece, l’equilibrio idrogeologico del territorio è un fattore di sicurezza di primaria importanza, da non sottomettere alla smania di appaltare un opera che, mai come oggi, si è meritata il nome che le affibbiammo “ecomostro”. A voi commenti e conclusioni.

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