Scribacchiando per me

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il blog di un pietramelarese

venerdì 14 giugno 2019

IL MIRACOLO DEL 14 GIUGNO

Non doveva essere com’è oggi il tempo a Pietramelara, esattamente 120 anni fa! Non ci doveva stare quest’afa opprimente in quel 14 giugno 1899, giorno del miracolo: il tempo volgeva al brutto e faceva presagire con ogni probabilità un temporale imminente e devastante … altro che anticiclone sahariano!
Il documento stilato dal parroco dell’epoca, il famoso Arciprete Don Giuseppe Angelone, sottolinea la preoccupazione del popolo per il raccolto di grano ormai giunto a maturazione; preoccupazione fondata perché di li a poco, la temuta grandine cominciò effettivamente a cadere: “Ma ohimè! Il flagello della grandine tanto temuta, manifesta i suoi primi colpi fatali” scrive l’Angelone. La distruzione del raccolto sarebbe stata una tragedia immane, perché avrebbe portato il popolo alla carestia e alla fame nera. Qualcuno, forse sull’onda della disperazione ha un’idea: si reca nella Chiesa di Sant’Agostino, dove era ospitata temporaneamente l’immagine del Santo (la Chiesa di San Rocco era in fase di completo rifacimento e sarebbe stata inaugurata solo due anni dopo, il 14 dicembre del 1901), preleva la statua e la pone fuori della porta , di fronte al temporale. Secondo quanto riportato nel documento redatto dall’Arciprete Angelone, tale atto di Fede ebbe effetto immediato e la grandine di colpo si arrestò “La grandine incominciata si arresta e scompare, come per incanto”. Qualcuno, non particolarmente pio, dovette anche pensare che il gesto di quegli uomini non fu dettato ne da Fede ne da Pietà, bensì dal voler indurre (quasi costringere) il Santo a sbrigarsi nel proteggere Pietramelara e il suo popolo… chissà.
La relazione viene arricchita di altri particolari, quali la ripetuta trasfigurazione dell’Immagine sacra, alla presenza della folla accalcatasi “Ed ecco un grido imponente di ammirazione e di stupore , San Rocco muove sensibilmente la lingua e gli occhi e il suo volto si trasforma”, trasfigurazione che si ripete anche nel corso della estemporanea processione organizzata per lo scampato pericolo, e poi in serata, alla presenza di donne e uomini di cultura; pare che il sudore abbondante sul volto del Santo fosse stato da una mano pia “ascugato poi da apposita pezzuola che ne conserva ancora le tracce”
Miracolo vero o suggestione generale? L’istituzione ecclesiastica, invero, non si è mai pronunciata in merito, fatto sta che la devozione verso il Nostro Santo, che durava già dalla fine del XV secolo, in occasione della discesa di Carlo VIII di Francia in Italia per la conquista del Regno di Napoli, ha avuto modo di rafforzarsi a causa di quest’episodio che ancor’oggi celebriamo.
San Roccu r’ vutu (San Rocco di voto) ricorre ogni anno, oggi come allora, il 14 giugno, nel nostro comune: una celebrazione seguita da una breve processione, senza banda e senza fuochi d’artificio, ne costituiscono il programma. La partecipazione popolare, oggi risulta un poco smorzata, ma sicuramente ciò è dovuto a cause e situazioni di contesto, e non a calo di popolarità del Santo.

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