Scribacchiando per me

Scribacchiando per me
il blog di un pietramelarese

sabato 21 settembre 2013

ESSERE PIETRAMELARESE

Essere pietramelarese costituisce da sempre motivo d’orgoglio in chi lo è: tale condizione, infatti, eleva anche il più semplice dei cittadini ad un rango privilegiato rispetto alle realtà ed ai paesi che ci circondano: la cultura diffusa, il senso di ospitalità, la bellezza del paese, delle campagne e dei monti che lo circondano conferiscono in chiunque un forte carattere di appartenenza che porta i singoli ad identificarsi pienamente nella comunità. Vi è da dire che oggi questi sentimenti si sono in parte affievoliti ma, per fortuna, non annullati: essi resistono in un numero elevato di persone appartenenti ad ogni classe di età e ceto sociale!
Per quello che mi riguarda, penso che la mia “pietramelaresità” traspaia da qualsiasi gesto ed espressione: a volte, devo confessarlo, essa è divenuta anche motivo di ironia - se non di scherno - per i miei compagni di lavoro, persone che – per forza di cose - non possono rendersi conto di quanto questo sentimento sia presente in tutti noi. Vado ripetendo che il dialetto Pietramelarese è da sempre il modo che preferisco per esprimermi, specie quando mi trovo tra persone che gradiscono la riscoperta di termini e modi di dire del passato. Nel corso degli anni che ho vissuto ho sentito sempre aumentare il bisogno di trascorrere parte del mio tempo libero in piazza, ad ascoltare le persone, a capirne i problemi e gli interessi; ho sentito crescere l’esigenza di percorrere a piedi, in bicicletta o, al limite, con la mia vecchia moto, le nostre contrade rurali, per assaporare gli odori ed i colori di una natura lussureggiante, per leggere e studiare un paesaggio frutto della saggia collaborazione fra l’uomo e la natura.
Se me lo consentite, anche la mia passione per lo scrivere è stata dettata, imposta dall’esigenza di far conoscere ad un gran numero di persone le tante cose belle e buone di Pietramelara, nonché a stimolare e far aumentare in chi la amministra l’attaccamento alla missione che gli è stata affidata. Non so in quale misura i miei scritti abbiano centrato questo obiettivo ma, vi assicuro, le intenzioni erano le migliori: collaborare con la stampa locale ha costituito per me un’esperienza esaltante , ricca di motivazioni.
Essere e sentirsi di Pietramelara, a mio modo di vedere, significa anche e soprattutto preferire che chi mi rivolge la parola mi chiami per nome, senza inutili sovrastrutture di titoli accademici .
Amare Pietramelara costituisce, è ovvio, il primo dovere per chi si propone alla guida della comunità che vi dimora. Ma, vi siete mai chiesti come si fa ad amare il proprio paese se non si conoscono le persone, se non si ha almeno una vaga idea di come siano composte le famiglie e le parentele, se non si conoscono le località ed i toponimi che, nel corso di una storia plurimillenaria, sono stati ad esse attribuiti, se non si possiede l’abitudine di frequentare la piazza: come si fa ad amare Pietramelara, se non si è nemmeno di Pietramelara?

2 commenti:

  1. Amare il proprio paese significa dotarlo di servizi, cercare di migliorarlo, di renderlo più moderno e adeguato ai tempi. Significa essere presenti sul territorio per spronare chi ha responsabilità del governo del paese, significa saper sfruttare tutto ciò che può portare benefici, cultura, turismo, visibilità. Le chiacchiere servono a ben poco. Cerreto Sannita dove i cerretesi nutrono un grande amore per la loro città, è diventata "Bandiera Arancione", è stata riconosciuta tra le "Città della Ceramica" adesso è stata proposta come patrimonio dell'Unesco. Pietramelara si è sempre nutrito di sole chiacchiere e lo stato in cui versa ne è la prova lampante.

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  2. Caro Francesco ho letto il tuo articolo e ti esprimo le mie congratulazioni per la compostezza e l'eleganza delle tue affermazioni. Sei orgoglioso di essere pietramelarese. Io lo sono altrettanto per avere un amico e compaesano come te. Non conosco l'accaduto e nemmeno voglio conoscerlo. Conosco te e questo mi basta. Da anni stai svolgendo un nobile ruolo di informazioni storiche,ampiamente documentate e del vissuto dei nostri concittadini. Sei la memoria storica del nostro paese. Non tener conto degli attacchi capziosi e intrisi di cattiveria. Il tempo ti darà ragione e terrà conto anche dell'operato altrui,sempre pronti a infangare con livore le iniziative e le libertà di azioni e di pensieri degli altri. Sono atteggiamenti illiberali che lasciano il tempo che trovano. Anche io subisco spesso attacchi insensati e scomposti. Ormai ci ho fatta l'abitudine e non gli do più peso. Vai avanti così e non arrenderti mai. Un saluto e un abbraccio con la stima di sempre.

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