Scribacchiando per me

Scribacchiando per me
il blog di un pietramelarese

domenica 23 ottobre 2022

SAGRA DELLA CASTAGNA : ANALISI E PARAGONI

 

E’ un appuntamento che non disertiamo da almeno vent’anni, quello con la Sagra della Castagna di Roccamonfina! Si perché, a parte qualche anno connotato da eventi meteo particolarmente avversi, effettivamente ci piace immergerci in quell’atmosfera chiassosa, tipica dell’estate, anche se poi essa si celebra in autunno avanzato. Volutamente ho aspettato che l’entusiasmo sbollisse e che la calca, di cui hanno parlato i media e chi c’è stato prima di noi, si attenuasse; pertanto dopo qualche week end è stata la nostra volta… e siamo andati.
Ma veniamo alle analisi: cosa è, o meglio, cosa dovrebbe essere una sagra? A parere del vostro blogger scribacchiante la sagra dovrebbe servire a far conoscere meglio i luoghi, le tipicità agroalimentari, le tradizioni della comunità che la organizza. Certo non è mancata la vera protagonista: la castagna; un intero settore le è stato dedicato, le caldarroste erano disponibili in una decina di stand di castanicoltori locali, erano di ottima qualità e a prezzo accessibilissimo, non mancavano banchetti che offrivano castagne crude da portare a casa; erano presenti poi castagne in preparazioni originali ed innovative, quali le sciroppate, le sotto rum e così via, qualcuno ha proposto birra di castagne. Un aiuto all’economia locale, certo, la possibilità offerta ai castanicoltori locali di porre sul mercato il proprio prodotto in tempi di prezzi non remunerativi, secondo un filiera cortissima senza intermediari commerciali. Fin qui tutto positivo… quello che forse è sfuggito di mano agli organizzatori è stato l’ingigantimento incontrollato dell’evento, che non ha permesso loro di guidare il processo di sviluppo. Nelle casette dedicate agli stand c’era veramente di tutto, il legame con il territorio sembra che si fosse dissolto, nel proporre cose che di tipico e peculiare non avevano assolutamente nulla! La bigiotteria, i formaggi calabresi, gli hot dogs (addittura), le ceramiche vietresi mi domando: cosa ci facevano lì? … Al nome di Roccamonfina è associata una IGP (Indicazione Geografica Protetta) in campo vitivinicolo, ma purtroppo non era presente un solo stand di cantine aderenti a quel disciplinare di produzione.  Ma forse le mie sono fisime non dovute, indotte da “deformazione professionale” e da un modo di pensare fuori moda… chissà.
La nostra sagra, la Sagra al Borgo, della fine estate pietramelarese non regge il paragone, e non può reggerlo, ma… fortuna che sia così! Mi spiego: perché, in primo luogo la location, un borgo millenario,  non potrà mai e poi mai ospitare un numero di persone tanto elevato; si è detto tante volte che lo spazio è il vero fattore limitante dello sviluppo dell’evento che manca ormai da due anni, e che la nostra Pro Loco ha già messo in cantiere per il 2023. La nostra kermesse popolare sarà per un numero di persone estremamente inferiore a quello visto ieri sera a Roccamonfina, tuttavia con l’impegno delle istituzioni coinvolte, il successo sarà assicurato e la tipicità potrà essere la vera protagonista della nostra Sagra, senza le stonature di cui sopra, che purtroppo si possono verificare quando chi organizza, drogato da interessi materiali, perde il controllo dell’evento da realizzare.
 

Nessun commento:

Posta un commento