Scribacchiando per me

Scribacchiando per me
il blog di un pietramelarese

sabato 30 aprile 2011

In difesa di "scribacchiando per me"

Scrivere o, se preferite, scribacchiare del “tempo che fu” su questo blog raccoglie consensi e successo: i feedback positivi si sprecano! Non mancano però le critiche: la principale? Rinvangare troppo il passato facendo leva sulla nostalgia.
Eh, che volete…a volte non sono neppure io che scrivo: le dita sulla tastiera stabiliscono un collegamento diretto con la memoria che, in qualche modo, bypassa la razionalità e, dalla memoria vengono attinti ricordi, a volte ultradatati, tuttavia vivissimi in me. Tale automatismo che si stabilisce non mi porta a valutare appieno i giudizi critici ma neppure quelli lusinghieri sul mio scrivere. Ma io, e lo dice lo stesso titolo del blog, “scribacchio per me”, e, pertanto, la cosa potrebbe anche lasciarmi indifferente. Non è così! L’ho già detto in altre occasioni: lo scrivere va inteso nell’ottica di servizio che deve caratterizzare ogni azione che abbia risvolti pubblici. Leggere, ad esempio, di Piazza San Rocco negli anni ‘70, o dei “cunti” che un vecchio invalido mi narrava, può essere per chi mi segue dagli USA, dall’Argentina, o addirittura da Singapore e dall’Iran, un modo per allargare l’orizzonte della conoscenza, o anche, se si tratta di emigrati, un modo di sentire più vicina la propria terra di origine, nella sua storia recente e nelle sue tradizioni. I miei giovani lettori, poi, attraverso di me possono, se lo vogliono, avvicinarsi ad un modo ignoto e sconosciuto: un passato che a loro non appartiene.
D’altronde, e non vi sembri irriverente il paragone, come non citare l’esempio di due grandi del nostro cinema, Federico Fellini e Giuseppe Tornatore, che dalla propria memoria hanno attinto autentici capolavori?

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