Cosa farò per la Terra? Quale sarà il mio impegno di uomo, di cittadino e professionista impegnato in tematiche ambientali?
Domani, 22 aprile 2011 si celebrerà, in quasi 200 nazioni e da mezzo miliardo di persone, la 41ma Edizione della Giornata Mondiale Della Terra 2011, in inglese Earth Day 2011. Il leit motiv di quest’anno sarà “Billion Acts of Green” (Un miliardo di azioni verdi): ossia l’insieme di tutte le azioni e l’impegno di privati cittadini, ONG, Governi e altri enti mirate a migliorare la sostenibilità della nostra vita sul Pianeta Terra. Una campagna ambientale senza precedenti che pone l’accento sulle piccole cose che fanno la differenza, i piccoli gesti quotidiani, la cui somma diventa più importante dei soliti programmi “imposti” dall’alto.
Alla luce di tutto questo, quale sarà il mio contributo, allora? …veramente una minuscola goccia in un mare di dimensioni planetarie, ma non voglio rinunciarvi.
Non sono nuovo all’ambientalismo e ambientalista sono sempre stato, anche se convinto che un certo integralismo ambientale finisca per danneggiare e non apportare benefici al pianeta. In occasione di questa giornata ho pensato ad un minicodice personale, un “autodecalogo ambientale”.
Prima di tutto cercherò di inquinare di meno per i miei spostamenti di lavoro, abbandonerò l’auto e mi recherò in treno al lavoro, ne risentiranno positivamente anche le “magre finanze”… e ciò non guasta assolutamente.
Le mie uscite su questo blog, che mi sta dando soddisfazione insperate, saranno maggiormente dedicate a tematiche ambientali: i miei “quattro lettori”, che immagino già posseggano una sensibilità in tal senso verranno spronati ancora di più dai miei scritti.
Le mie funzioni di ufficio saranno indirizzate, come non mai, a stimolare soggetti privati ed istituzionali ad intraprendere iniziative di elevato respiro territoriale, in chiave di salvaguardia, conservazione e sostenibilità. I fondi europei messi a disposizione della nostra bella regione, ancora salva da negatività ambientali in gran parte del territorio (ad onta di certi media), con l’autonomia e la discrezione che le norme permettono, saranno impiegati per recuperare e valorizzare beni e manufatti, testimonianze di una civiltà contadina che qui da noi dura, ormai, da circa cinquanta secoli.
I miei amici agricoltori, mi vedranno sempre più presente per richiamarli ad una responsabilità crescente nella tutela del suolo, delle acque e dell’ecosistema agricolo; essi attraversano veramente un brutto momento per l’attività esercitata, e spero solo che ciò non li distolga dall’amore viscerale per la terra, tipico di tale categoria.
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