Scribacchiando per me

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il blog di un pietramelarese

mercoledì 2 marzo 2011

INCONSAPEVOLI FILOSOFI

Si chiamano Angelo, Liberato e Domenico (Minicuccio), sono anch’essi filosofi del “pensiero debole”, ma…a loro insaputa! Con loro trascorro uno dei segmenti della mia giornata: la sera, poco dopo l’imbrunire: ci sediamo al tavolo del bar in piazza, se fa freddo o piove, o fuori, quando il tempo è più clemente.
Con gli “inconsapevoli filosofi” si ragiona di tutto, ma vi sono alcuni argomenti che prevalgono: le cose di campagna, ad esempio. E’ tempo di potare la vigna, sistemare l’orto, travasare il vino! il letame delle bufale ha lo stesso effetto di quello delle vacche?… e così le discussioni prendono corpo, a volte si accendono fra reciproche incomprensioni, i pareri divergono quasi su tutto, ma poi, si stappa una Peroni…e le acque tornano a calmarsi.
Mi piace osservarli, anche prendendo parte alle loro discussioni, convinto come sono che essi impersonano la vera essenza dell’appartenere ad una comunità rurale. Insieme a loro, sento di non perder tempo: si tratta degli ultimi testimoni e difensori di un modo di essere e di vivere, un tempo molto più diffuso di oggi. Loro, come me, escono di sera per quell’innato bisogno di comunicare che risiede in tutti noi; in un appuntamento quasi fisso, ci si ritrova senza la fretta e le ansie che caratterizzano la prima parte delle mie giornate, sostituite dal contemplativo piacere di star con loro, ascoltarli, e…a volte, provocatoriamente contraddirli.

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