Aspetto la bella stagione! Sono in ritardo con i lavori in campagna, anche il lavoro “istituzionale”, quello dell’Ufficio, subisce rallentamenti a causa del mio umore.
Aspetto la bella stagione: sono sicuro che la temperatura che sale, il sole che diventa sempre più “di famiglia”, la brezza che prende il posto della tramontana, daranno una mano al mio spirito.
Mi piacerà uscire prima di sera, tra aprile e maggio: andare in campagna dove domina l’odore del fieno, che a volte sposa quello dei fiori di acacia; oppure in piazza per vedere qualche amico e passare una mezzora seduto al tavolo del bar.
Il giorno poi si allungherà sempre di più, la notte tarderà a venire, e questo dispone l’animo alla gioia, anche senza averne alcun motivo.
Ci sarà tanto da fare…ma qual’ è il problema? Il lavoro fisico e la fatica mentale non faranno sentire mai tutto il loro peso, così come succede con questo tempaccio “da chiodi”.
Tirerò fuori la mia vecchia moto, indosserò (controvoglia) il casco e partirò per un giro senza meta. E’ bello prendere il vento in faccia, procedendo a quell’andatura tipica di chi motociclista lo è sempre stato, di chi ama la discrezione di marmitte poco rumorose, ma riconoscibili da lontano.
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