Scribacchiando per me

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il blog di un pietramelarese

giovedì 28 febbraio 2019

VORAGINE IN PIAZZA: QUALE MESSAGGIO?

La terra si è aperta in Piazza San Rocco ieri sera intorno alle 18, la cavità è profonda almeno tre metri, come si può vedere dalla foto di copertina.
Tanto tuonò che piovve!... mi domando: ci voleva tanto a capire che in quel punto c’era qualcosa che non andava? Chiunque si trovava a passare, per andare in banca, per un prelievo al bancomat,per sostarvi o altro, si rendeva conto che la pavimentazione si era abbassata di vari centimetri, segno che qualcosa lì sotto stava succedendo. Ieri sera è successo quel che è successo e, meno male che nessuno si è ferito e che le conseguenze si sono limitate a qualche ora di sospensione dell’erogazione dell’acqua.
Adesso non si tratta di dire “io l’avevo detto”, oppure “è colpa di questo o di quell’altro”. La situazione che è degenerata ieri sera è frutto di decenni di “pensiamo alle cose più importanti” e “tiramm’ a campà”. Ma non finisce qui: in altri punti della piazza, anche percorsi da pedoni e mezzi più o meno pesanti si notano avvallamenti più o meno evidenti; in via Matese, nei pressi del Teatrino degli Archi, si ode un rumore continuo di acqua che scorre, e io stesso sere fa ho notato, passando a piedi, che nei pressi della statua di San Rocco, su al Quartiere Svizzero, si è aperto un altro buco da cui si sente scorrere acqua sotto pressione, e della cosa ho informato immediatamente il vice sindaco e assessore ai ll.pp.
Ed allora io penso che, come si suol dire, non tutti i mali vengono per nuocere: a volte questo genere di cose si traduce in “provvide sventure” (di manzoniana memoria). Per fortuna i danni sono stati limitati, non ci sono stati inconvenienti a cose e persone; si cominci dunque a dare più attenzione al territorio e all’abitato. Certo, la situazione nel centro storico di Pietramelara va monitorata con grande cura, perché la probabilità di cavità preesistenti e dimenticate è più elevata, ma anche altrove si possono generare inconvenienti che potrebbero causare incidenti con serie conseguenze. Nella pianificazione urbanistica che dovrebbe dare al nostro comune un nuovo piano regolatore, sarebbe opportuno dotarsi di una dettagliata “carta delle cavità sotterranee”, frutto di uno studio operato almeno sul centro storico che, allo stato delle cose appare la zona più a rischio: i vuoti sono tutti di origine antropica, scavati a vario titolo, per vari scopi (edilizio, idraulico, religioso etc.), ma per lo più per l'approvvigionamento di materiali da costruzione. Purtroppo, tale rete di gallerie sotterranee è conosciuta solamente in forma frammentaria, e sicuramente molte abitazioni civili sono state realizzate su tali vuoti, sconosciuti e non bonificati. Cito al proposito uno studio del CNR, datato 2017, perché quasi profetico per la situazione determinatasi ieri sera: “In particolari condizioni, la presenza delle cavità sotterranee, congiuntamente alle possibili perdite della rete idraulica dei sottoservizi, può provocare il crollo degli strati più superficiali del terreno con la formazione di voragini in superficie (sinkhole antropogenici) determinando un grave rischio per il prezioso tessuto urbano”.

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