Auguri, auguri, auguri
miei carissimi compaesani; utilizzare i mezzi messi a disposizione dalla moderna tecnologia, conferisce alle espressioni augurali un carattere nuovo sicuramente, ma non in grado di offuscare l’autentico significato insito nell’espressione “auguri”. Pietramelara la si vive in piazza, per le strade, nei locali e nei ritrovi, ma da qualche tempo i Pietramelaresi (quelli vicini e quelli lontani) hanno aggirato le barriere “fisiche” delle distanze transoceaniche e si sono riuniti in una comunità virtuale che li rende più vicini nelle emozioni, nei sentimenti e negli antichi legami e relazioni, stabilite tempo fa. Il vostro blogger “scribacchiante” non ha fatto altro che approfittare di tale situazione di fatto, di per sé molto positiva: dalla finestra virtuale del mio PC sento ora di comunicare a voi tutti, vicini e lontani, il mio affetto insieme all’intimo piacere di dialogare con voi.
Il Presepe Vivente al Borgo di domenica scorsa, la cena della Vigilia tra gli affetti della famiglia, la Messa di mezzanotte a San Rocco, celebrata da un inossidabile Don Roberto, capace anche nella senilità di suscitare con le proprie parole, dotte ed accessibili allo stesso tempo, buoni sentimenti e richiami al vivere da cristiani, tanti giovani esultanti nella gioia davanti al grande fuoco a San Pasquale: è questo il Natale di Pietramelara e dei Pietramelaresi, una magia particolare che anche il 2013, che ci lascia, non ci ha fatto mancare.
Vogliamoci bene, carissimi, ed vogliamo bene alla nostra Terra: essa ci ha generato, nutrito, allevato ed accoglie le ossa delle persone che abbiamo amato; è pertanto degna di ogni rispetto!
Voialtri pietramelaresi lontani, che ci leggete dalle pagine di fb o dai miei pezzi scribacchiati, siete più vicini di quanto pensassimo e, forse, nella vostra lontananza, amate Pietramelara più di noi che, per destino o fortuna, siamo rimasti qui. Prendiamo esempio da voi, dalla nostalgia che traspare forte dai vostri post, dal fatto che appena potete salite su un aereo e coprite migliaia di chilometri per tornare a calpestare queste pietre, per girarvi intorno e osservare una natura generosa, per mettere un fiore sulla tomba di una persona cara. Spinti dal bisogno, da necessità varie, a volte da un amore lontano, avete lasciato per sempre il nostro amato paese, ma il ricordo sopravvive in voi sempre forte e sempre presente; siamo grati a tutti voi per questo esempio di “pietramelaresità” che sopravvive a tutti i costi! BUON NATALE
Vs. aff.mo FRANCESCO, filosofo del “pensiero debole”
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