E adesso lo vediamo sereno e sorridente, come nell’immagine di copertina, Rachid…Rachid Lamgaffad,
marocchino ma naturalizzato pietramelarese, ma cosa sappiamo del suo percorso? Poco
o nulla! Partito dal Marocco una quindicina di anni or sono, giunto qui a Pietramelara,
lasciandosi alle spalle la famiglia: genitori e moglie. Intraprese lavori vari,
prima di passare alle dipendenze dell’instancabile Carminuccio Leone, nella
ditta di onoranze funebri e di gestione cimiteriale. Un lavoro certo non
piacevole, fatto di episodi a volte raccapriccianti, che pochi qui da noi
avrebbero intrapreso volentieri; e invece il nostro Rachid, ci ha creduto e ha
intravisto in quell’attività la leva che lo avrebbe portato al traguardo
raggiunto qualche giorno fa: il conferimento della cittadinanza italiana, da
parte del Sindaco.
L’ho incontrato nel cimitero ieri pomeriggio, era indaffaratissimo, nel prepararlo per la prossima ricorrenza di Ognissanti e dei Defunti, nonostante ciò mi ha dedicato qualche minuto parlandomi degli inizi, della partenza dal Marocco, della famiglia che ancora risiede da quelle parti. Gli ho chiesto cosa ne pensasse del recente conferimento della cittadinanza, e mi ha risposto di essere molto soddisfatto, che apprezzava tutte le felicitazioni e gli auguri che gli hanno fatto amici, conoscenti e anche chi lo conosce solo di vista, li ringraziava di cuore, e dal suo tono emergeva anche un po’ di meraviglia per quel briciolo di notorietà che lo aveva investito; i media locali e i social si sono effettivamente soffermati sulla sua persona nei giorni scorsi.
Quali le considerazioni del vostro blogger scribacchiante? Beh… Rachid è l’esempio vivente di come dovrebbe essere l’immigrazione! Attenta e tesa all’integrazione. D’altronde Pietramelara anche in tale frangente ha fatto la propria parte: ha riconosciuto in lui una risorsa su cui fare affidamento, in un attività tutt’altro che facile e densa di aspetti anche psicologici ed empatici, che Rachid, insieme al suo principale e ai suoi colleghi, esplica con serietà e dedizione.
L’ho incontrato nel cimitero ieri pomeriggio, era indaffaratissimo, nel prepararlo per la prossima ricorrenza di Ognissanti e dei Defunti, nonostante ciò mi ha dedicato qualche minuto parlandomi degli inizi, della partenza dal Marocco, della famiglia che ancora risiede da quelle parti. Gli ho chiesto cosa ne pensasse del recente conferimento della cittadinanza, e mi ha risposto di essere molto soddisfatto, che apprezzava tutte le felicitazioni e gli auguri che gli hanno fatto amici, conoscenti e anche chi lo conosce solo di vista, li ringraziava di cuore, e dal suo tono emergeva anche un po’ di meraviglia per quel briciolo di notorietà che lo aveva investito; i media locali e i social si sono effettivamente soffermati sulla sua persona nei giorni scorsi.
Quali le considerazioni del vostro blogger scribacchiante? Beh… Rachid è l’esempio vivente di come dovrebbe essere l’immigrazione! Attenta e tesa all’integrazione. D’altronde Pietramelara anche in tale frangente ha fatto la propria parte: ha riconosciuto in lui una risorsa su cui fare affidamento, in un attività tutt’altro che facile e densa di aspetti anche psicologici ed empatici, che Rachid, insieme al suo principale e ai suoi colleghi, esplica con serietà e dedizione.
Auguri e complimenti Rachid, siamo contenti di
averti fra noi, e speriamo che la tua giovane famiglia si ricomponga al più
presto, con l’arrivo anche di tua moglie nel nostro paese.
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