Ma cosa succede? …la campagna elettorale si è spenta? Appena dopo Natale, sembrava che tutto sarebbe andato per il solito verso: gruppi che si coalizzano, gruppi che si sciolgono, alleanze fino a quel momento inimmaginabili e, adesso?
Lo sguardo quotidiano che concedo alla stampa locale, di mattina dopo il caffè al bar dell’ufficio, potrei anche evitarlo, tanto già so quello che troverò scritto su Pietramelara: candidati sindaci alla disperata ricerca di candidati; sono almeno cinque o sei i pezzi che vertono tutti sullo stesso argomento. Parodiando il titolo di un film americano di qualche decennio fa, si potrebbe dire: “Cercasi candidati disperatamente”. Ma cosa credevano costoro? A parte la generale disaffezione dalle cose e dalle vicende della politica, se ci si guarda intorno, non emerge altro che un’assoluta assenza di idee; solo tre o quattro personaggi che si auto propongono e tentano di creare consenso intorno alla propria persona. La perplessità dell’amico Mario Piscitelli: “Dove sono gli ideali, i programmi concreti, l’impegno per un’azione politico-amministrativa continua e per il bene comune?” espressa sulle pagine di fb una decina di giorni fa, è sempre più reale e purtroppo si fa sempre più drammatica!
Chi scrive per gli altri e sente su di se una forte responsabilità, deve in qualche modo escogitare qualcosa, facendo perno sulle proprie risorse ed adoperando i mezzi a propria disposizione. Il sottoscritto, con grande umiltà, e senza alcuna pretesa di essere in possesso della verità, ha tentato, prima di essere “messo all’indice” da un censore poco credibile, di riportare la campagna elettorale, appunto, sul filo delle idee e dei programmi, anche per cercare di prevenire le negatività che inevitabilmente si presentano quando i conflitti vengono condotti sul piano personale. La scure della censura, vi assicuro, non ha prodotto per “scribacchiando” che effetti positivi, ma comunque rimane il rammarico per non potermi confrontare su argomenti reali e pressanti quali il centro storico, l’ambiente e il territorio, i servizi alla persona e alle famiglia, come ho fatto, e tante altre argomentazioni che sarebbero potuti seguire innescando un dibattito democratico in grado di risvegliare le coscienze e, al limite, di riavvicinare alla politica uomini e donne che se ne tengono lontani perché disgustati da tante brutture. Avrei preferito che qualcuno, dall’altra parte, avesse controbattuto con argomentazioni serie alle mie accuse, ma invece si è preferito eliminare a la “voce fuori dal coro”. Qualcuno di voi si chiederà “ma come? I tuoi lettori sono aumentati e ti lamenti?”; mi lamento si, perché nel confronto democratico è importante un interlocutore che la pensa in modo differente dal tuo!
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