Scribacchiando per me

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il blog di un pietramelarese

mercoledì 22 marzo 2017

22 MARZO, GIORNATA DELL'ACQUA

Oltre 663 milioni di persone nel mondo vivono senza acqua potabile in casa. L'alternativa, in alcuni casi, è addirittura peggiore: bere acqua contaminata! E' anche alla luce di questi dati che acquista rilevanza la Giornata Mondiale dell'Acqua, che oggi si celebra, istituita nel 1993 dall'Assemblea delle Nazioni Unite.
Da allora il 22 marzo di ogni anno gli Stati sono invitati alla promozione di attività concrete nei loro rispettivi Paesi. Le Nazioni Unite invitano le nazioni membri a dedicare questo giorno a espletare le raccomandazioni raggiunte con l'Assemblea generale e alla promozione di attività concrete all'interno dei loro Paesi. In aggiunta agli stati membri, una serie di organizzazioni non governative hanno utilizzato il giorno internazionale per l'acqua come un momento per sensibilizzare l'attenzione del pubblico sulla critica questione dell'acqua nella nostra era, con occhio di riguardo all'accesso all'acqua dolce e alla sostenibilità degli habitat acquatici.
Sono circa 3800 i chilometri cubi di acqua dolce che vengono prelevati ogni anno a livello globale dagli ecosistemi acquatici (laghi, fiumi, giacimenti), ma dato che entro il 2025, secondo le stime, vi sarà un miliardo di bocche in più da sfamare, la sola agricoltura richiederà altri 1000 chilometri cubi di acqua all’anno, ossia l’equivalente della portata di 20 fiumi delle dimensioni del Nilo.
Ne emerge una stretta necessità di cambiare radicalmente il nostro atteggiamento verso l'acqua e il modo in cui viene gestita a livello mondiale. Chi vive in un paese che si autodefinisce “civilizzato” non può sottrarsi da tali attenzioni: vanno assolutamente contenuti e, se possibile, eliminati gli sprechi di acqua. Non è più sopportabile né sostenibile che una perdita di acqua dalla rete comunale non venga eliminata a distanza di mesi: chi si rende responsabile di tali omissioni, oltre al disservizio, e al danno erariale diretto che causa al proprio Ente amministrato, perpetra un vero e proprio “reato etico” nei confronti dell’umanità intera, costretta a fare i conti con una risorsa idrica che, come abbiamo visto, si assottiglia sempre di più.
Noi stessi cittadini dobbiamo fare la nostra parte, adottando criteri di utilizzo dell’acqua più rigorosi: qualche giorno fa su fb veniva addirittura consigliato di non tirare lo sciacquone del wc, dopo aver fatto la pipì (cfr il link http://www.perdavvero.com/urinare/); anche senza arrivare a tali eccessi, si possono adottare modelli di utilizzo più sostenibili, del tipo lavarsi i denti e tener l’acqua aperta solo alla bisogna, fare la barba raccogliendo un po' d’acqua nel lavabo per sciacquare il rasoio, senza lasciare aperto il rubinetto, limitare il numero di docce giornaliere, fatta salva la civile convivenza e così via.
Esorcizzare una penuria di acqua “prossima ventura” è uno dei doveri etici principali che abbiamo nei confronti delle generazioni future.

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