E’ lui, l’odore del fieno, il vero protagonista delle serate di questi tempi! Per qualche tempo si è conteso il primato con il suo fratello maggiore, l’odore dei fiori di acacia, anch’esso bellissimo, intenso ed elegante, ma…dalla metà di maggio e fino al mese successivo non ci sono rivali che tengano.
Basta allontanarsi un poco da centro del paese e lui è lì che ti raggiunge. L’odore del fieno, un pò come la famosa “madaleniette” di Marcel Proust, ha il potere di evocare ricordi e situazioni vissute: quando ti entra dentro ritornano alla mente le ultime settimane di scuola, innamoramenti ed amori vissuti in questo scorcio finale della primavera e tanti altri ricordi e sensazioni, perlopiù piacevoli, che ti riconciliano con il mondo che ti gira attorno.
Sentirlo tra le narici distinto e netto, portato dal vento leggero, è una delle piccole fortune che ti non ti fanno rimpiangere la scelta che hai fatto di rimanere a vivere qui, nel “borgo natìo”, affrontando disagi e costi per raggiungere il posto di lavoro.
A volte l’inciviltà di qualche piromane incallito che si ostina a bruciare di tutto (ed il contrario di tutto) nel proprio giardino, lo offende e cerca di coprirlo,ed il più delle volte purtroppo ci riesce anche. Il comportamento di tali persone, per la verità piuttosto diffuso, può essere, a buon diritto, paragonato al vandalismo di chi deturpa un’opera d’arte!
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