Scribacchiando per me

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il blog di un pietramelarese

sabato 7 maggio 2011

CASTELPETROSO, UN PO' DI STORIA

Stasera si chiude il Pellegrinaggio a Castelpetroso, ennesimo capitolo di una storia ormai ultracentenaria. Le notizie che giungono da quelle parti ci dicono che il sole, quest’anno, è stato compagno di viaggio dei pellegrini, e che pertanto il viaggio si è rivelato agevole. Sembrano ormai sopiti gli attriti che, qualche anno fa, hanno fatto temere una vera e propria scissione fra pellegrini innovatori e pellegrini conservatori, che addirittura avrebbe potuto condurre a due pellegrinaggi… menomale! La religiosità popolare attinge da una comune identità e pertanto le cose non potevano che aggiustarsi.
Non sono tra coloro che usano scandagliare l’animo altrui e l’altrui Fede, pertanto non mi voglio avventurare nei distinguo che si odono di solito di questi tempi, in prossimità del pellegrinaggio: “è o non è vera Fede?”.
Ciò che invece mi preme è ricostruire in poche righe la storia del culto dell’Addolorata tra i pietramelaresi. La storia viene da lontano, da molto tempo prima dei primi pellegrinaggi. Già dal 1854, infatti, nella prima decade di ottobre, veniva festeggiata in Pietramelara la Madonna Addolorata, mediante funzioni religiose ed eventi civili. L’inizio della festa è in coincidenza con la donazione alla Chiesa di Sant’Agostino del gruppo scultoreo della Pietà, un tempo in testa all’altare maggiore, attualmente nell’edicola entrando in chiesa a destra. L’opera in legno si deve allo scultore napoletano Arcangelo Testa; l’anno successivo fu aggiunto il San Giovanni Apostolo che completa il gruppo, ad opera dello stesso autore. Donante un pio sacerdote, facente parte di una famiglia da sempre in vista nel nostro paese: costui a proprie spese, fece celebrare la festa sino alla sua morte, avvenuta nel 1884. Inoltre tenne un diario: spese, iniziative, eventi, tutto è stato meticolosamente annotato; per chi scrive la lettura di tale documento si è rivelata una preziosa fonte di notizie per avvenimenti storici collaterali al periodo descritto: il passaggio dei Mille, l’unità nazionale, ecc. Per qualche anno dopo la morte di costui, la tradizionale festa fu ripresa da un suo fratello, anch’esso sacerdote: non è un caso che i pellegrinaggi inizino sul finire dell’ottocento, proprio in coincidenza con la scomparsa anche di quest’ultimo.
Con ogni probabilità lo spirito di religiosità popolare, da sempre vivo dalle nostre parti, animato dal culto mariano nel frattempo consolidatosi si rigenerò dando vita ad una tradizione che sopravvive e non da cenni di stanchezza: il pellegrinaggio a piedi a Castelpetroso.

1 commento:

  1. Per completare correttamente il tuo saggio storico, aggiungo che quel gruppo scultoreo a cui tu ti riferisci, è stato da me restaurato alcuni anni fa, dopo aver terminato i restauri alla chiesa di San Rocco. Il cristo nella parte posteriore era completamente danneggiato. E' stato sistemato pulito e protetto con resina Paraloid B12. Il lavoro è stato eseguito nel laboratorio di restauro in via E. Leone. Esiste tutta la documentazione fotografica che documenta le varie fasi del lavoro. Amedeo Del Giudice

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