Napoli velata è un recente film diretto da Ferzan Özpetek, con protagonisti Giovanna Mezzogiorno e Alessandro Borghi, affiancati da Anna Bonaiuto, Peppe Barra, Luisa Ranieri, Maria Pia Calzone, Lina Sastri e Isabella Ferrari. Richiamato dal successo, anche il vostro blogger è andato a vederlo incuriosito. Il regista evidentemente colpito da Napoli durante il periodo trascorso in città per la regia de “La traviata”, portata in scena al Teatro San Carlo, ha incontrato persone che gli hanno fatto scoprire aspetti della città che non conosceva.
La vicenda si snoda intorno a due vicende che coinvolgono la protagonista: un dramma familiare, le cui conseguenze si protrarranno nel tempo, ed un efferato omicidio. Ma non si tratta di un giallo nell’accezione più comune, piuttosto di un coinvolgente documentario su Napoli e le sue bellezze meno note. Nelle inquadrature del film una Napoli sacra, profana e piena di segreti: appartamenti in palazzi storici tanto ricchi da apparire come piccoli musei privati, scale monumentali, scorci di mare, elementi architettonici di rara bellezza sui portali di un palazzo in un vicolo dei quartieri spagnoli, la farmacia degli Incurabili, ma anche tradizioni antiche e popolari che ancora resistono in “quella Napoli”: il "parto dei femminielli", la tombola scostumata, ecc.
La soluzione del mistero, che nei classici gialli siamo abituati venga svelata nelle scene finali, in questo caso viene solo offerta all'intuizione di chi ha visto il film: il dialogo conclusivo, ambientato nella Capella Sansevero, accanto al Cristo Velato (da cui il titolo del film) lascia allo spettatore un dubbio più che una convinzione. BUONA VISIONE
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