Scribacchiando per me

Scribacchiando per me
il blog di un pietramelarese

sabato 16 luglio 2016

NIENT'ALTRO CHE LODEVOLI INTENZIONI

E’ senz’altro lodevole l’intenzione di un’amministrazione di condividere le scelte operate sul futuro del nostro territorio; lo è ancora di più allorquando tale condivisione è indirizzata al Piano Urbanistico Comunale, che assegnerà destinazioni urbanistiche, economiche produttive alle varie porzioni di territorio Pietramelarese. Facendo seguito ad un invito pervenutomi da un pubblico manifesto, ho voluto partecipare all’incontro della sera di giovedì scorso, 14 luglio, teso ad illustrare tali scelte e tali destinazioni, nella duplice veste di cittadino nonché di soggetto tecnico impegnato in tale ambito.
Non posso dire, tuttavia, di ritenermi soddisfatto, e soprattutto ho dovuto prendere atto anche della generale insoddisfazione di quasi tutti i partecipanti all’incontro: in sostanza si sono ritrovati a difendere quelle scelte solo i tecnici redattori del PUC, il sindaco e i suoi “fidi pretoriani”. Politici, ex amministratori e tecnici non hanno potuto fare a meno di constatare che l’incontro programmato non era altro che una minestra bell’ e scodellata, per migliorare il cui sapore poco o nulla si poteva fare, e che il momento di confronto era solo annunciato.
Belle enunciazioni di principio… senz’altro! Limitare il consumo di suolo, rivitalizzare e recuperare il centro storico, tendere ad uno sviluppo economico sostenibile: cose sentite già centinaia di volte, fino alla noia. Ma poi, nella sostanza, principi contraddetti dalle carte: espansione della zona edificabile, sanatoria di abusi edilizi commessi di recente e/o più in la nel tempo, nessuna misura concreta per spiegare come rivitalizzare la parte più malata di Pietramelara, cioè il borgo medievale (cosa tra l’altro sottolineata anche da autorevoli protagonisti del dibattito).
Rendere edificabili a Pietramelara aree che attualmente non lo sono, rappresenta un danno di duplice natura: economico, perché gli investimenti in opere di urbanizzazione non verranno mai recuperati, e ambientale in quanto la zona residenziale si espande sempre di più arrecando inquinamento e costi sociali vari. Lottizzazioni iniziate un quarantennio fa ancora non sono state completate, e ad esse si sono aggiunte altre più di recente; la domanda di alloggi in paese è crollata, e lo conferma il numero elevatissimo di immobili in vendita, a prezzi accessibili, che non vengono acquistati da nessuno. Nutro seri dubbi, pertanto, sul fatto che altre lottizzazioni, aggiunte a quelle attuali possano avere maggior successo commerciale.
Che fare allora per Pietramelara? Prima di tutto cominciare ad avere il coraggio di essere impopolari, senza creare illusioni di arricchimento per i potenziali lottizzatori; scegliere pertanto di conservare la struttura urbanistica attuale ed il relativo perimetro, consentendo il completamento delle lottizzazioni attuali (ove possibile); riportare l’asse del commercio nel centro del paese, contrastando la tendenza di centri commerciali che sorgono come funghi e desertificano il nucleo urbano; intraprendere razionali azioni di recupero del borgo e delle parti limitrofe, offrendo servizi a una popolazione che si sente sempre più abbandonata e dimenticata. Poche cose semplici e poco costose, senza fumose enunciazioni di principio contraddette poi miseramente nella realtà delle decisioni intraprese.

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