Scribacchiando per me

Scribacchiando per me
il blog di un pietramelarese

mercoledì 13 luglio 2016

COMPAGNI DI VIAGGIO MAI CONOSCIUTI

La tragedia di queste ore mi tocca da vicino: per me, pendolare, quelle ventisette vite spezzate sono i miei compagni di viaggio, con i quali scherzo, sorrido, commento il livello del servizio ferroviario. Quei due treni della 'Ferrotramviaria', le ferrovie del Nord barese, che si sono scontrati frontalmente intorno alle 11.30 di ieri , sulla tratta a binario unico tra Andria e Corato, in aperta campagna, erano in tutto e per tutto quelli che uso prendere io per andare e tornare dal lavoro, i viaggiatori per la stragrande maggioranza pendolari, come me.
Viaggiare in treno per lavoro o per studio è un’esperienza coinvolgente e socializzante e io li immagino, questi compagni di viaggio mai conosciuti un istante prima dell’impatto fatale: c’era sicuramente qualcuno che chiacchierava, qualcuno leggeva, altri ascoltavano musica o osservavano il display dello smartphone, il livello dell’aria condizionata poteva essere troppo caldo o troppo freddo, e fuori dal finestrino la campagna pugliese, arida e bellissima, con il mare sull’orizzonte. Tempo qualche attimo e il viaggio si è interrotto… per non essere mai più ripreso. La scena del dramma: i corpi straziati, i lamenti dei feriti, le lamiere contorte e fumanti.
Il mestiere del pendolare non è piacevole, lo si fa per bisogno, ma dopo poco tempo lo si ama, a tal punto da non poterne fare a meno. D’inverno si esce di mattina quando è ancora notte e si ritorna a sera, quando l’oscurità è già calata; insieme si soffre il freddo pungente e d’estate il caldo torrido, insieme si soffrono ritardi e soppressioni di treni, disagi che, se da un lato turbano non poco gli equilibri quotidiani, dall’altro rinsaldano rapporti, nella solidarietà che può essere indotta solo da una comune disavventura. Da pendolari si osservano scene che difficilmente si potrebbero osservare altrove, un’umanità tutta da raccontare, variegata e multietnica, che soffre, spera, e soprattutto cerca di progredire nello studio e nel lavoro.
In tale cornice si è consumata una tragedia immane, forse il più grave incidente che la storia ferroviaria di questa nazione possa ricordare. Ben ventisette vittime e cinquanta feriti sono l’ennesimo tributo pagato da questo sud operoso alla disattenzione politica, all’ignorare problemi annosi che di giorno in giorno accrescono la loro gravità. Riposate in pace, miei cari compagni di viaggio mai conosciuti, per il momento non posso dire altro.

Nessun commento:

Posta un commento