Scribacchiando per me

Scribacchiando per me
il blog di un pietramelarese

sabato 29 marzo 2014

ORA LEGALE

Mi piace l’ora legale: essa corrisponde al periodo dell’anno che più amo, quello dei fiori, dei frutti, delle giornate belle e lunghe; è, tra le invenzioni dell’uomo che “forzano” la natura, forse la sola che mi piaccia. Da ragazzo si poteva uscire nel tardo pomeriggio, dopo lo studio, con il sole ancora in cielo, giocare, frequentare amiche e amici, gironzolare per il paese e i dintorni, a piedi, in bici o in motorino. Nell’età matura la positività dell’ora legale si è conservata integralmente, anzi si è anche accresciuta. Dopo le sette ore di lavoro e le due ore circa di viaggio, mi rimane ancora abbastanza tempo per dedicarmi a miei hobbyes preferiti senza patemi, perché di luce ce n’è ancora a sufficienza. Si può pensare di andare in campagna a completare un lavoro, uscire, praticare lo sport preferito, tutto viene reso possibile da questa intuizione umana dovuta a Benjamin Franklin.
L’inventore del parafulmine la pubblicò nel 1784 sul Journal de Paris, incitando la popolazione di Parigi ad adottarla: bastava spostare in avanti le lancette dell’orologio con l’arrivo dell’estate, così da svegliarsi un’ora prima, approfittare delle giornate più lunghe e risparmiare candele. Come capita a molte grandi idee però, all’epoca rimase inascoltata. In Italia, seguendo l’esempio dell’Inghilterra, fu introdotto il nuovo orario estivo nel 1916 e rimase in vigore fino al 1920, per poi essere riproposto nuovamente durante la Seconda guerra mondiale, più precisamente dal 1940 al ’42, ed entrare poi definitivamente in vigore a partire dal 1966; dal 1996, l’ora legale venne adottata con un calendario comune in tutta Europa.
Leggo dal Corriere della Sera che “… se è un fatto accertato che l’ora legale comporta un notevole risparmio energetico, non tutti invece concordano sui presunti effetti che lo spostamento delle lancette può avere sulla salute. Una netta presa di posizione arriva da Francesco Peverini, direttore scientifico della Fondazione per la Ricerca e la Cura dei Disturbi del Sonno Onlus. «L’ora legale è un falso problema per la salute - spiega -. La questione dell’adeguamento del nostro orologio biologico è infatti meno complessa e negativa di quanto si voglia far credere. La variazione di un’ora è quasi impercettibile per il nostro corpo: viene assimilata in brevissimo tempo e annullata dalla quotidianità”
Tutto sommato, i novantatre milioni di euro che si riescono a risparmiare non sono che una goccia nel grande mare del bilancio statale, ma anche i benefici accessori che ne derivano non sono “niente male” ed agiscono positivamente sulla sfera psicologica non solo del vostro “blogger scribacchiante” ma anche di tanti altri. Una positività che, però va detto, si paga a caro prezzo verso la fine di ottobre, momento in cui si torna all’ora solare: è tipica la depressione del ritornare all’ora solare, ma ogni medaglia, anche la più bella e splendente ha il suo rovescio.

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