Non sono usualmente un
estimatore del calcio, tuttavia per una ragione di orgoglio identitario
nazionale, ho assistito dall’inizio a tutte le partite disputate dall’Italia
nel Campionato Europeo appena concluso vittoriosamente. L’epilogo con la
premiazione è stato coronato da un episodio che definire disgustoso è poco! … I
calciatori inglesi che si strappavano la medaglia dal collo appena ricevuta,
quasi un gesto liberatorio per un’ingiustizia subita? Direi proprio di no.
Avrebbero dovuto ricordare la benevolenza dell’arbitro Makkelie nel concedere
un rigore dubbio se non inesistente, nella semifinale contro la Danimarca,
almeno questo! La partita è stata corretta e il responso sul possesso palla
chiarissimo: 65% contro un misero 35% inglese. Neppure la delusione di chi dopo
due soli minuti era in vantaggio potrebbe giustificare il gesto.
Gli inglesi forse sono
ancora convinti di essere al vertice dell’impero planetario conquistato fra il
settecento e l’ottocento, in cui i popoli colonizzati erano costretti a
vessazioni e sfruttamento economico. Un po' come quei nobili decaduti che per
sopravvivere sono costretti a vendere i gioielli di famiglia, ma che comunque
mantengono un comportamento sussiegoso nei confronti degli altri. L’impero
britannico si è ormai dissolto, da almeno un cinquantennio!
La dice lunga in tal
senso anche la decisione di quel popolo di uscire dall’Unione Europea, la
Brexit; ciò, a conti fatti, ha causato danni ingenti all’economia britannica. Il primo ministro Alexander
Boris de Pfeffel Johnson, ha agito sicuro di spuntare un buon compromesso con
Bruxelles, ma è un fatto che ora, dei due, è il più debole: gli europei possono
sostituire abbastanza bene la perdita di acquirenti britannici per i loro
prodotti, mentre Londra adesso ha molti più problemi a fare a meno dei ricavi
del commercio con l’Europa. Secondo le prime stime dell’Office for national
statistics inglese (Ons), le esportazioni britanniche verso l’Europa sono
diminuite del 75% a gennaio 2021 rispetto a dicembre 2020 per quanto riguarda i
prodotti alimentari (cibo e bevande insieme), e del 25% nel settore medico.
Il gesto poco elegante e
tanto antisportivo di togliersi la medaglia dal collo si spiega quindi con un
senso di diffusa superiorità rispetto al resto d’Europa, che tuttavia si
scontra con la frustrazione di una realtà che nei fatti lo contraddice in modo
totale. Va comunque fatto
notare (per onestà) che di tale vicenda esiste anche un precedente
italianissimo. Nel 2013, infatti, al momento della premiazione della squadra della Roma che aveva
appena disputato la finale di Coppa Italia, con la Lazio, i calciatori della
Roma, tutti con un’espressione rigorosamente funerea, venivano premiati dal
Presidente del Senato. Per primo il capitano Totti e poi tutti gli altri, un
attimo dopo aver ricevuto la medaglia, se la toglievano stizziti, in un gesto
di evidente rifiuto della sconfitta e del secondo posto.
Se condanna ci deve
essere condanna sia per chiunque si comporti in tale deprecabile modo, entro e
fuori dai confini nazionali!
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