Scribacchiando per me

Scribacchiando per me
il blog di un pietramelarese

sabato 19 aprile 2014

RIPRENDIAMOCI LA SPERANZA

Un mix di religiosità, tradizioni, gastronomia: questa la Pasqua dalle nostre parti.
Il vostro blogger scribacchiante già altre volte ha scritto di essa, dei ricordi (immancabili) ad essa collegati. Cosa aggiungere?... sicuramente una considerazione su quanto sia cambiato, anche nell’ambito “Pasqua e dintorni” da un quarantennio ad oggi, ma anche e soprattutto una sorta “nota della spesa” con su annotato tutto quanto bisognerebbe alla nostra comunità per una Buona Pasqua.
Le tradizioni sopravvivono, perché devono sopravvivere, ancorate come sono nella memoria e nella volontà di chi tiene fede ad esse: le “Via Crucis” serali ad inizio settimana, le funzioni liturgiche, la processione di ieri sera, la grande gastronomia popolare, le frittate, le pigne , le pastiere e quant’altro. L’uscita del Lunedì in albis, occasione per un ritrovarsi insieme, fuori di casa nelle nostre belle contrade rurali, fra amici e fra famiglie, per condividere in un simpatico “cummitiegliu” (trad. piccolo convito) una frittata di asparagi, un bicchiere di vino generoso, una fetta di pastiera; il tutto preparato con amore e saggezza, magari facendo ricorso nella preparazione ad un segreto, irrivelabile, tramandato per generazioni da mamma a figlia. Socialità all'aria aperta nelle tradizioni pasquali, che manca, per ovvi motivi, in quelle natalizie.
Tutte cose ancora presenti ed avvertibili … la domanda sorge spontanea, allora: “La Pasqua e le tradizioni ad essa collegate si sono salvate? … l’evoluzione vorticosa dell’ultimo decennio le ha risparmiate?” Tutto sommato risponderei di si, che il tutto ha buona probabilità di essere perpetuato ancora per tanto tempo; ciò che, tuttavia, è cambiato siamo noi, protagonisti di quelle tradizioni che, di buon grado, continuiamo a vivere.
E' un fatto, tuttavia, che anche adesso, in questo periodo dell’anno, ci manca quella apertura al domani, in altri ambiti definita semplicemente “speranza”: giovani che non cercano più lavoro, coppie costrette ad un perenne fidanzamento, imprenditori con alle spalle decenni e decenni di attività che abbassano per sempre la saracinesca, universitari che ritardano la laurea per non andare ad ingrossare la fila dei disoccupati . Basta fare un giro per il paese in questi giorni festivi: sparuti o quasi assenti i gruppetti in piazza per le solite discussioni, di giorno come di sera, ed il fatto che la temperatura si stia mantenendo bassa ed a volte piova non mi sembra sufficiente a spiegare tanto deserto. La piazza ed il suo aspetto hanno assunto il ruolo di un indicatore attendibile di come vadano le cose in paese .
Mentre scrivo guardo fuori ed il tempo è grigio, ma non fa niente, non è questo un cattivo presagio: per quanto possibile ritorniamo ottimisti, riprendiamoci la speranza, cari miei “quattro lettori” e carissimi concittadini pietramelaresi. Siamo da sempre un popolo di gente positiva che nella Pasqua, anche al di fuori del comune e profondo sentimento religioso, vedeva un momento di passaggio, una porta che immetteva sulla parte buona dell’anno, sulla stagione generosa. La “nota della spesa” di cui all’inizio di questa nota, si compone di questa sola ed unica voce, vediamo di sapere dov’è, prendiamone in quantità industriale, a chili, se possibile a quintali.
UN GRANDE AUGURIO DI BUONA PASQUA
il vostro blogger

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