Ci risiamo, rieccomi in una delle mie ricorrenti crisi! Non ho voglia di scrivere e, d’altronde, anche se l’avessi non saprei cosa scrivere!
Sarà il caldo opprimente, sarà il fatto che prima della pausa di riposo estivo, che sto per concedermi, ho accelerato il ritmo di lavoro, al fine di lasciare tutte sistemate le “partite pendenti”, sarà anche che non ricevo stimoli dall’ambiente che mi circonda, fonte di ispirazione fino al passato recente, ma … se devo essere sincero: non so cosa dire e cosa comunicare!
Avevo abituato i miei “quattro lettori” almeno ad un pezzo la settimana, semmai da far uscire nel week end, ma tant’è: oggi si devono accontentare solo di riproposizioni di pezzi datati. E’ una situazione che determina in me uno stress non indifferente, ma penso proprio di non poterci fare nulla.
Le due settimane che mi accingo a fare lontano dal lavoro e dall’ufficio magari mi ritempreranno e mi restituiranno la voglia di scrivere e, soprattutto, mi offriranno spunti da comunicare, sensazioni ed emozioni da condividere. Spero sia così, non vorrei che il mio “scribacchiare”, che tanti consensi e riscontri positivi ha suscitato, finisse come un candela che si spegne per esaurimento della cera. Sarebbe un fatto grave per me, prima che per i miei lettori, in quanto - l’ho già detto – “scribacchiando” placa la mia voglia di comunicare ed interagire con il mondo che mi circonda.
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