Nei Natale dell’età matura mi mancano tanto quelle piccole/grandi cose di contorno tipiche di questo periodo dell’anno.
Alla faccia di chi mi accusa di essere un inguaribile nostalgico, con la testa sempre volta all’indietro, conservo come un tesoretto prezioso questi piccoli ricordi di serate serene, trascorse insieme a loro, ai miei carissimi amici di un tempo, senza rituali consumistici da osservare. Si trattava di interminabili partite a “stoppa”, nelle quali dopo che la sfortuna più nera ti si era accanita contro, ti trovavi alla fine della serata con due o trecento lire in meno in tasca (diconsi circa 10 o 15 centesimi attuali). Le tombolate, due o tre l’anno, per lo più nelle stesse case: con i soliti “lesti di mano” diventati talmente bravi e disinvolti nel tirar fuori dal cestino i numeri che più erano loro utili, da far esclamare a qualcuno, tra l’ironico ed il contrariato : “…siete stati capaci di trasformare la tombola in un’attività criminosa”.
Le feste da ballo, nelle case messe a disposizione dai più volenterosi e disponibili: il repertorio musicale per ballare, quasi sempre uguale,andava da Aznavuor ai Beatles e Fred Buongusto per i “lenti”, da Barry White al resto della nascente “Disco Music”, per gli “svelti”.
A questo proposito mi ritorna alla mente un episodio veramente curioso: in uno degli ultimi Natale degli anni ’70, un personaggio locale, allora abbastanza in auge, organizzò un festa, selezionando rigidamente gli inviti ed escludendo gran parte dei maschietti “ruspanti” locali, a vantaggio di invitati esotici facenti parte delle sue amicizie. Gli esclusi, tra i quali il sottoscritto, non avendo gradito la cosa, si organizzarono “in quattro e quattr’otto”, e diedero vita ad un vero e proprio corteo di protesta in puro stile “sessantottino”, con tanto di striscioni, cartelli e coperchi di pentole e posate per accompagnare lo slogan ripetuto da ognuno: “Il maschio è forte e a ballare non ci va”. Il corteo partì da Piazza San Rocco e si diresse sotto la casa in cui si teneva la festa, dove si sciolse poco dopo, anche perché si diffuse la voce che nel frattempo erano stati chiamati i Carabinieri. La cosa, singolare e curiosa, ebbe il suo bell’eco di stampa e fu riportata dal “Mattino” e dalle nascenti Radio Locali, che da poco avevano cominciato a trasmettere in FM.
E… tante tante altre cose da raccontare, relative al periodo natalizio, intrise di una nostalgia che solo chi ha vissuto vari decenni può condividere: ricordi che si riaffacciano alla mente richiamati dal rivedere un volto dimenticato dopo anni, dal ritrovare tra le tue vecchie cose un ritaglio di giornale ormai ingiallito, oppure semplicemente discorrendo per strada con un amico del tempo che fu.
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