Leggevo giorni fa, da un
comunicato del nostro Comune, pubblicato su fb lo scorso 17 ottobre che “L’Autorità di Bacino
Distrettuale Appennino Meridionale in data 24-09-2024 ha emesso il Decreto n.
712, pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania n. 70 del 14-
10-2024, di approvazione della modifica definitiva della perimetrazione e/o
classificazione delle aree di attenzione/rischio di frana del Piano Stralcio
per l’Assetto Idrogeologico – Rischio di frana (PsAI –rf) dell’ex Autorità di
Bacino Nazionale dei fiumi Liri - Garigliano e Volturno, relativamente all’area
sud del centro abitato del comune di Pietramelara e in particolare quartieri svizzeri, località Mancini e via
Pescara.”
Questa la premessa, e poi il commento auto elogiativo: “Si tratta di un risultato epocale per tutta la comunità in quanto la nuova perimetrazione risolve il problema della zona rossa, sia per i cittadini residenti nella parte verso monte dei Quartieri Svizzeri, in parte di località Mancini e Pescara, sia per quelli non residenti in quell’area, ma che posseggono lì un lotto di terreno che urbanisticamente era edificabile ma che di fatto non lo era perché in zona rossa”.
Tanto bailamme per qualche area fabbricabile in più? In un paese poi dove non si costruisce da decenni, nel quale non sono state ancora completate ben tre lottizzazioni in atto, alcune iniziate un cinquantennio fa. E’ reale l’esigenza di incrementare le aree fabbricabili in Pietramelara? Vediamo di rispondere.
L’edilizia è figlia di due fattori: il risparmio e l’incremento della popolazione ma, si dà il caso, che da noi (purtroppo) mancano sia il primo che il secondo! A ciò si aggiunga che qui da noi il costo di costruzione supera il valore di mercato degli immobili: in altre parole chi, dopo sacrifici, termina una casa, si ritrova un bene che vale meno di quanto ha speso.
Ed allora a cosa risponde tutto l’affanno nel pubblicizzare tale “risultato epocale”? E’ evidente: c’è un'amministrazione a corto di idee, che cerca di mascherare i propri insuccessi gridando ai quattro venti di aver reso un servizio insostituibile alla comunità amministrata, in presenza di problemi annosi che riguardano la popolazione, e ai quali non si prova neppure a dare una soluzione credibile. Ne vogliamo parlare? ... Un problema di approvvigionamento idrico che si fa sentire in estate come in inverno, in grado di privare dell’acqua i residenti nei piani più alti delle case e quelli delle zone più elevate nel territorio, un giorno sì e l’altro pure. Opere pubbliche realizzate dopo decenni di gestazione, a cui non si riesce a conferire una precisa destinazione. Il borgo e il centro storico interessati a una desertificazione mai avvertita come adesso, fonte di crolli e mancanza di sicurezza sociale. Viabilità urbana e periferica in condizioni disastrose. E tanto altro!
Non si tratta, in conclusione, dell’opportunità del provvedimento e dello studio accurato che ne è a monte, ma del chiasso propagandistico generato, perché sono ben altri, quindi, i problemi che attanagliano Pietramelara, cari amici dell’Amministrazione, e chi è stato chiamato ad amministrare lo faccia, impegnandosi a ricercare soluzioni, impiegando il massimo delle proprie energie mentali e fisiche.
Questa la premessa, e poi il commento auto elogiativo: “Si tratta di un risultato epocale per tutta la comunità in quanto la nuova perimetrazione risolve il problema della zona rossa, sia per i cittadini residenti nella parte verso monte dei Quartieri Svizzeri, in parte di località Mancini e Pescara, sia per quelli non residenti in quell’area, ma che posseggono lì un lotto di terreno che urbanisticamente era edificabile ma che di fatto non lo era perché in zona rossa”.
Tanto bailamme per qualche area fabbricabile in più? In un paese poi dove non si costruisce da decenni, nel quale non sono state ancora completate ben tre lottizzazioni in atto, alcune iniziate un cinquantennio fa. E’ reale l’esigenza di incrementare le aree fabbricabili in Pietramelara? Vediamo di rispondere.
L’edilizia è figlia di due fattori: il risparmio e l’incremento della popolazione ma, si dà il caso, che da noi (purtroppo) mancano sia il primo che il secondo! A ciò si aggiunga che qui da noi il costo di costruzione supera il valore di mercato degli immobili: in altre parole chi, dopo sacrifici, termina una casa, si ritrova un bene che vale meno di quanto ha speso.
Ed allora a cosa risponde tutto l’affanno nel pubblicizzare tale “risultato epocale”? E’ evidente: c’è un'amministrazione a corto di idee, che cerca di mascherare i propri insuccessi gridando ai quattro venti di aver reso un servizio insostituibile alla comunità amministrata, in presenza di problemi annosi che riguardano la popolazione, e ai quali non si prova neppure a dare una soluzione credibile. Ne vogliamo parlare? ... Un problema di approvvigionamento idrico che si fa sentire in estate come in inverno, in grado di privare dell’acqua i residenti nei piani più alti delle case e quelli delle zone più elevate nel territorio, un giorno sì e l’altro pure. Opere pubbliche realizzate dopo decenni di gestazione, a cui non si riesce a conferire una precisa destinazione. Il borgo e il centro storico interessati a una desertificazione mai avvertita come adesso, fonte di crolli e mancanza di sicurezza sociale. Viabilità urbana e periferica in condizioni disastrose. E tanto altro!
Non si tratta, in conclusione, dell’opportunità del provvedimento e dello studio accurato che ne è a monte, ma del chiasso propagandistico generato, perché sono ben altri, quindi, i problemi che attanagliano Pietramelara, cari amici dell’Amministrazione, e chi è stato chiamato ad amministrare lo faccia, impegnandosi a ricercare soluzioni, impiegando il massimo delle proprie energie mentali e fisiche.
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