A una settimana dall’apertura
dei seggi proviamo a fare una breve analisi del voto europeo a Pietramelara e
di quello amministrativo nel nostro territorio. La prima cosa che balza agli
occhi è il netto “essere nel solco”
nazionale dell’elettorato pietramelarese: le percentuali di voti per i vari
partiti riflettono in pieno l’andamento del voto nazionale. Primo Fratelli d’Italia, che gode del momento
di auge della Meloni, fenomeno (non so in che modo acuito) da un “ritorno di
fiamma” di un alleanzino della prima ora, come il vice sindaco De Robbio, che
ha fatto propaganda per Marco Cerreto. Segue il Partito Democratico staccato meno di un punto percentuale, risultato
ottimo, anche perché militanti di tale formazione siedono sia nei banchi della
maggioranza, sia in quelli dell’opposizione. La Lega, supportata da una candidatura forte, quella di Aldo Patriciello, sale sul terzo
gradino del podio; la cosa non mi meraviglia: il Patriciello in paese ha una
rete di supporters, specie fra i suoi dipendenti; non si spiega altrimenti il favore
per un partito che con il progetto di “autonomia differenziata”, tende ad
affamare e privare di servizi il nostro meridione. Quarta Forza Italia, seguita ad una spanna dal Movimento Cinque Stelle, la cui stella (mi si faccia passare il
gioco di parole) sembra spegnersi sempre di più, in paese come nel panorama
nazionale. Via via poi Alleanza Verdi e
Sinistra e i renziani di Stati Uniti
d’Europa, attestati al 3,54%. Infine, in
coda, altre frazioni minori.
Passiamo alle
amministrative: in provincia hanno nuovamente la fiducia dei propri cittadini
11 sindaci: Antonio Raiano a Curti
(per lui il terzo mandato), Giuseppe
Gaetano a Gioia Sannitica, Emilia
Delli Colli a Rocca d'Evandro, Lamberto Di Caprio a Caianello, David Simone a Conca della Campania, Stefano Lombardi a Piana di Monte
Verna, Nicola Pelosi a Roccaromana, Nicolino Federico a Santa Maria la
Fossa, Salvatore Geremia a Rocchetta
e Croce, Rocco Landi a Valle
Agricola e Michele Scirocco a
Formicola. Qualcuno dice, o scrive: premiata la continuità! Bah… sarà così? Io
la vedo in un altro modo: la gente ha paura di cambiare e si culla su un
equilibrio nel frattempo creatosi. Ricordate, miei cari quattro lettori, la
storiella della vecchina che andava ripetendo: “Maronna mia fà stà bbuonu ju Re” (Trad. Madonna mia fai stare bene
il Re); a chi le chiedeva il perché, di fronte a un tiranno malvagio, rispose di
temere che, qualora il Re fosse morto o detronizzato, chi ne avesse preso il
posto fosse ancora peggio. Lo abbiamo visto, è un timore diffuso questo, e
nemmeno la nostra comunità ne è esente; inoltre si teme che un cambio nell’amministrazione
possa in qualche modo compromettere micro favori e micro clientele, che
esistono un po’ dappertutto. La definirei “Paura
di Volare”, come il romanzo scritto da Erica Jong nel 1973, da cui fu tratto
un film di successo.
Entrando più nel particolare, infine mi riesce difficile comprendere e condividere il gesto inaspettato di Maria Rosa Lombardo e dei suoi compagni di lista che, a spoglio appena concluso, hanno preannunciato le proprie dimissioni. Eppure i 242 elettori che nei tre borghi del Comune di Roccaromana le hanno accordato il sostegno, evidentemente memori dell’ottima amministrazione condotta dalla Lombardo quando era sindaca, si aspettavano qualche tutela in consiglio e qualche soddisfazione in più.
Entrando più nel particolare, infine mi riesce difficile comprendere e condividere il gesto inaspettato di Maria Rosa Lombardo e dei suoi compagni di lista che, a spoglio appena concluso, hanno preannunciato le proprie dimissioni. Eppure i 242 elettori che nei tre borghi del Comune di Roccaromana le hanno accordato il sostegno, evidentemente memori dell’ottima amministrazione condotta dalla Lombardo quando era sindaca, si aspettavano qualche tutela in consiglio e qualche soddisfazione in più.