“Quando dio ha soffiato sul mio fango per infondergli la mia anima,
egli ha di certo soffiato troppo forte. Non mi sono mai ripreso da questo
soffio di Dio...”, in queste parole si potrebbe condensare la filosofia di
vita e quella pastorale di un uomo che trascorse l’ultimo segmento di vita in
Pietramelara, anche se poi morì a Roccamonfina. Parliamo di Mons. Felice Leonardo, Vescovo Emerito
di Cerreto Sannita, nato a Pietramelara il 9 marzo 1915. Personalità
controversa, pur essendo stato sempre scevro da ogni populismo e poco incline
alle esternazioni, riscuoteva simpatia fra la gente comune. Le sue origini non
furono particolarmente altolocate, e di sicuro avanzò nella gerarchia
ecclesiastica per la sua intelligenza e cultura approfondita con lo studio.
Aveva superato il secolo di vita e, pensando ai lunghi anni di Mons. Leonardo, si capisce che la legge ecclesiastica non riuscì mai ad accantonarlo: chi è incline naturalmente al lavoro non è costretto ad andarne in cerca, lo trova ovunque e sempre. Anche da ultranovantenne studiava sempre i testi sacri, aggiornati o meno che siano, continuava ad incontrare amici, sacerdoti e fratelli che beneficiavano della sua saggezza, della sua dottrina e con i quali – come ha sempre fatto- amava condividere l’esperienza della vita ed il pane del sapere.
Allo scoccare del novantesimo anno, nell’aprile 2005, le diocesi di Teano-Calvi e di Cerreto Sannita vollero solennemente sottolineare il percorso di vita di un pastore singolare e carismatico, ed anche Pietramelara, città che si onora di avergli dato i natali, volle tributargli un doveroso omaggio: con una solenne concelebrazione officiata dal vescovo di Teano di quel tempo, Mons. Francesco Tommasiello, che era stato suo fedele discepolo, e dal clero locale e diocesano, con le autorità civili.
Come detto in premessa di questa nota, morì a Roccamonfina, il 15 aprile 2015, aveva da poco compiuto un intero secolo di vita, e le solenni esequie si tennero nella Cattedrale di Cerreto Sannita, diocesi che aveva retto dal 1957 al 1991, officiate da Mons. Crescenzio Sepe, allora arcivescovo di Napoli, ed alla presenza delle più alte cariche ed autorità ecclesiastiche, civili e militari, e con la grande partecipazione di gente comune.
Aveva superato il secolo di vita e, pensando ai lunghi anni di Mons. Leonardo, si capisce che la legge ecclesiastica non riuscì mai ad accantonarlo: chi è incline naturalmente al lavoro non è costretto ad andarne in cerca, lo trova ovunque e sempre. Anche da ultranovantenne studiava sempre i testi sacri, aggiornati o meno che siano, continuava ad incontrare amici, sacerdoti e fratelli che beneficiavano della sua saggezza, della sua dottrina e con i quali – come ha sempre fatto- amava condividere l’esperienza della vita ed il pane del sapere.
Allo scoccare del novantesimo anno, nell’aprile 2005, le diocesi di Teano-Calvi e di Cerreto Sannita vollero solennemente sottolineare il percorso di vita di un pastore singolare e carismatico, ed anche Pietramelara, città che si onora di avergli dato i natali, volle tributargli un doveroso omaggio: con una solenne concelebrazione officiata dal vescovo di Teano di quel tempo, Mons. Francesco Tommasiello, che era stato suo fedele discepolo, e dal clero locale e diocesano, con le autorità civili.
Come detto in premessa di questa nota, morì a Roccamonfina, il 15 aprile 2015, aveva da poco compiuto un intero secolo di vita, e le solenni esequie si tennero nella Cattedrale di Cerreto Sannita, diocesi che aveva retto dal 1957 al 1991, officiate da Mons. Crescenzio Sepe, allora arcivescovo di Napoli, ed alla presenza delle più alte cariche ed autorità ecclesiastiche, civili e militari, e con la grande partecipazione di gente comune.
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