Foto 1 |
Il calcio, si sa, a
Pietramelara come altrove ha una valenza importantissima, e non esagera chi lo
definisce uno sport universale. Sulla scorta di tale valenza, si generò un
fenomeno che è ricorso nella storia della nostra comunità: il calcio femminile.
Si parte da lontano, si era all’inizio degli anni ‘70; ragazze volitive, come
sanno esserlo le giovani donne di Pietramelara, che si auto organizzarono e si
ritrovarono sul nostro vecchio campo sportivo, per tirare i loro primi calci.
Dalla foto di copertina n. 1 si riconoscono, accanto a Franco Vitale e il
compianto Peppe Colapietro: Rossana Rozzi, Amalia Campanile, Pina Russiello portiera
dall’altezza fuori dell’ordinario per quei tempi, Pina Nicolò, Immacolata
Leonardo, Rosaria Guadagno, Katia Stagliano, Franca Di Nuzzo, Mena Laurenza, insieme
ad Anna Nigro, vera bomber (manca nella foto). La cosa suscitò scalpore e
curiosità: la gente accorreva numerosa a guardarle giocare, facendo un tifo
acceso e sentito.
Ho scritto all’inizio di un “fenomeno che è ricorso”, non a caso; infatti riporto lo stralcio di un mio articolo sul Corriere di Caserta dell’aprile 2005, nel quale si descriveva di un secondo gruppo di ragazze (Foto n. 2), coordinate da un uomo che il calcio lo ha nel sangue: Salvatore Vitale, allenatore e direttore sportivo.
Ho scritto all’inizio di un “fenomeno che è ricorso”, non a caso; infatti riporto lo stralcio di un mio articolo sul Corriere di Caserta dell’aprile 2005, nel quale si descriveva di un secondo gruppo di ragazze (Foto n. 2), coordinate da un uomo che il calcio lo ha nel sangue: Salvatore Vitale, allenatore e direttore sportivo.
“Carmela Mancini,
Concetta Colapietro, Angela Sangermano, Elena Loffredo, Laura Sabino, Lucia
Santangelo, Emilia Comparone, Antonella Leardi e Marina Lombardo potrebbero
essere un normale gruppo di amiche, dedite alle consuete occupazioni delle
ragazze della loro età, se non le legasse la comune passione per il calcio, che
praticano con un livello di agonismo degno di particolare nota. Queste ragazze,
(…) militano, con la Polisportiva Pietramelara, nella Serie B regionale del
Campionato di Calcio a 5 femminile, ma
il traguardo della serie A, si intravede ormai “a distanza ravvicinata”.
Nell’articolo si celebra la vittoria in casa,
finita 5 a 2, contro la pur agguerrita formazione dell’Ariano Irpino, in cui le
ragazze misero una seria ipoteca sulla promozione, con la chiosa di mister
Vitale, che dichiarava emozionato e
felice: “I tre goals della Lombardo, con la doppietta della capitana Comparone,
sono la dimostrazione più evidente del livello di preparazione atletica e
tecnica raggiunto dalle ragazze; il tutto, unito alla prontezza della portiera
Mancini, ci rende di sicuro la “squadra da battere”.
In un contesto in cui l’emancipazione femminile è sulla bocca di chiunque, Pietramelara come al solito ha precorso i tempi. Tuttavia, a cinquant’anni dalla prima formazione femminile e venti dalla seconda, si sente ancora molto parlare di calcio in piazza e nei capannelli di amici, ma gruppi di ragazze interessate a giocare a pallone ormai non se ne vedono più! Segno dei tempi, del mutamento della mentalità giovanile e degli interessi, chissà? … O, forse, solo la mancanza di qualcuno che sappia mettere in atto potenzialità inespresse da parte di una o più giovani donne di Pietramelara?
Foto 2 |
In un contesto in cui l’emancipazione femminile è sulla bocca di chiunque, Pietramelara come al solito ha precorso i tempi. Tuttavia, a cinquant’anni dalla prima formazione femminile e venti dalla seconda, si sente ancora molto parlare di calcio in piazza e nei capannelli di amici, ma gruppi di ragazze interessate a giocare a pallone ormai non se ne vedono più! Segno dei tempi, del mutamento della mentalità giovanile e degli interessi, chissà? … O, forse, solo la mancanza di qualcuno che sappia mettere in atto potenzialità inespresse da parte di una o più giovani donne di Pietramelara?
Nessun commento:
Posta un commento