Clima sereno, buona
partecipazione di pubblico, interventi pertinenti e in discreto numero: segno
inequivocabile che la problematica del Borgo di Pietramelara e del suo recupero
è sentita nonché condivisa. L’incontro, come da programma, si è tenuto nella
mattinata di oggi 07 ottobre, all’interno del palazzo comunale che, ricordiamolo,
occupa la sede del quattrocentesco convento agostiniano di Santa Maria della
Carità. Il Notaio Nicola Angelone, originario di Pietramelara, ma residente a
Napoli, con vari interventi sui social ha suscitato il dibattito, fino ad
indurre l’amministrazione civica a convocare l’incontro di stamattina, tuttavia
fatico a capire i motivi della sua assenza. Il Centro Studi Sul Medioevo Di
Terra Di Lavoro, nella persona di Domenico Caiazza, aveva fatto pervenire al
sindaco un articolato documento di proposta, diffuso poi a mezzo stampa.
In apertura il sindaco Di Fruscio ha sostanzialmente voluto veicolare due concetti: primo “non siamo noi gli immobilisti nell’affrontare e progettare le azioni di recupero, ma è la normativa vigente a tenerci le mani legate”, secondo “chi ci sprona a fare di più non è particolarmente aggiornato”. Va bene, caro sindaco, il problema è ostico e ricco di sfaccettature, tuttavia se la cosa fosse come la descrivi non dovrebbero esistere borghi recuperati, ed il cui recupero si è dovuto confrontare con problematiche analoghe (se non coincidenti) con quelle del nostro borgo. D’altronde la tua sindacatura dura da oltre un ventennio e il rigore normativo da te invocato è venuto a consolidarsi negli ultimi anni, pertanto se non fosse stata attuata una politica chiaramente orientata a destrutturare il centro storico di Pietramelara (vedi delocalizzazione del mercato domenicale), qualche azione di recupero l’avremmo pur dovuta vedere!
Francesco Bucciero, primo fra gli intervenuti non istituzionali, ha delineato una serie di azioni propedeutiche quali la messa in sicurezza degli immobili, a cui possono seguire iniziative volte all’attrattività turistica del borgo: ad esempio la ricollocazione del museo di arte sacra, una scuola di artigianato artistico, un albergo diffuso.
L’intervento di Andrea de Ponte, leader dell’opposizione consiliare, la cui recente campagna elettorale è stata fortemente concentrata sulla tematica del borgo, si è soffermato sull’istituzione di un Comitato Tecnico/Scientifico, volto ad elaborare proposte serie e fattibili, aperto alla partecipazione locale dei numerosi professionisti presenti nel territorio comunale, ma arricchito anche da accademici di chiara fama che hanno già manifestato assenso ed entusiasmo.
Condivisibile per il tono e per i contenuti l’intervento di Gioconda Solferino, residente in paese da un quarantennio e da qualche anno abitante del borgo; con franchezza e pacatezza ha lamentato carenze fondamentali per il vivere civile (mancanza di igiene, pavimentazioni sconnesse), anche in un posto particolare quale può essere un borgo altomedioevale.
Non sono mancati interventi sul tono “tutto va bene madama la marchesa”, e sicuramente va sottolineata l’assenza ufficiale di attori fondamentali del territorio quali la pro loco e l’associazionismo in generale.
In apertura il sindaco Di Fruscio ha sostanzialmente voluto veicolare due concetti: primo “non siamo noi gli immobilisti nell’affrontare e progettare le azioni di recupero, ma è la normativa vigente a tenerci le mani legate”, secondo “chi ci sprona a fare di più non è particolarmente aggiornato”. Va bene, caro sindaco, il problema è ostico e ricco di sfaccettature, tuttavia se la cosa fosse come la descrivi non dovrebbero esistere borghi recuperati, ed il cui recupero si è dovuto confrontare con problematiche analoghe (se non coincidenti) con quelle del nostro borgo. D’altronde la tua sindacatura dura da oltre un ventennio e il rigore normativo da te invocato è venuto a consolidarsi negli ultimi anni, pertanto se non fosse stata attuata una politica chiaramente orientata a destrutturare il centro storico di Pietramelara (vedi delocalizzazione del mercato domenicale), qualche azione di recupero l’avremmo pur dovuta vedere!
Francesco Bucciero, primo fra gli intervenuti non istituzionali, ha delineato una serie di azioni propedeutiche quali la messa in sicurezza degli immobili, a cui possono seguire iniziative volte all’attrattività turistica del borgo: ad esempio la ricollocazione del museo di arte sacra, una scuola di artigianato artistico, un albergo diffuso.
L’intervento di Andrea de Ponte, leader dell’opposizione consiliare, la cui recente campagna elettorale è stata fortemente concentrata sulla tematica del borgo, si è soffermato sull’istituzione di un Comitato Tecnico/Scientifico, volto ad elaborare proposte serie e fattibili, aperto alla partecipazione locale dei numerosi professionisti presenti nel territorio comunale, ma arricchito anche da accademici di chiara fama che hanno già manifestato assenso ed entusiasmo.
Condivisibile per il tono e per i contenuti l’intervento di Gioconda Solferino, residente in paese da un quarantennio e da qualche anno abitante del borgo; con franchezza e pacatezza ha lamentato carenze fondamentali per il vivere civile (mancanza di igiene, pavimentazioni sconnesse), anche in un posto particolare quale può essere un borgo altomedioevale.
Non sono mancati interventi sul tono “tutto va bene madama la marchesa”, e sicuramente va sottolineata l’assenza ufficiale di attori fondamentali del territorio quali la pro loco e l’associazionismo in generale.
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