Scribacchiando per me

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il blog di un pietramelarese

domenica 8 maggio 2022

CASTELPETROSO. IL PELLEGRINAGGIO DELLA RIPRESA

 

Un pellegrinaggio, quello appena conclusosi ieri, che denota varie novità. La comunità di Pietramelara anima questo evento religioso da circa un secolo e mezzo; negli anni 2020 e 2021 esso è stato interrotto per gli ovvi motivi legati alla pandemia, quello di quest’anno è stato il “pellegrinaggio della ripresa”. Organizzato dal solerte comitato in breve tempo, appena dopo che il quadro epidemiologico si era chiarito e volgeva al meglio (come dal programma in immagine di copertina) ha potuto contare su una partecipazione sensibilmente inferiore rispetto agli anni “ordinari”: si pensi che ordinariamente la partecipazione popolare sfiora i quattrocento pellegrini di ogni sesso, età e ceto, mentre alla partenza di giovedì scorso solo un paio di centinaia di persone hanno aderito all’appello. Il vostro blogger scribacchiante ha sentito qualche amico che da anni rinnova la tradizione di recarsi a piedi a Castelpetroso. Angelo, stanco ma contento accusava stamattina ancora dolore ai muscoli, evidentemente pregni di acido lattico: “Mi sono stancato molto, la pioggia ci ha tormentato in parecchi tratti del lungo percorso, la variante che ci è stata imposta per impedire il passaggio notturno sotto la galleria, è stato particolarmente dura, specie nel tratto finale in cui la pendenza è molto accentuata”. La Questura di Isernia, infatti, ha negato ad un gruppo tanto numeroso il permesso di passare sotto la galleria che abitualmente si percorreva nottetempo, anche perché alcuni lavori di manutenzione in corso avevano ristretto la carreggiata, aumentando il rischio di incidenti. Il comitato allora ha dovuto studiare un percorso alternativo, in parte sterrato, in parte addirittura in attraversamento di pascoli. Franco, poi, che riveste ruoli di responsabilità in seno al comitato organizzatore, concordando con Angelo sulle difficoltà incontrate, tuttavia faceva notare che “la durezza stessa del percorso è stato un elemento cementante delle relazioni stabilitesi fra pellegrini; la catena di solidarietà non solo è stata rivolta dai giovani verso persone di età più avanzata, ma anche fra giovani e giovani che si sono aiutati a vicenda fra le mille difficoltà incontrate. Ho avuto l’impressione che la stanchezza accumulata in tale tratto difficoltoso si sia letteralmente annullata una volta ritornati a percorrere l’asfalto, e tale impressione è stata condivisa da molti miei compagni di viaggio. Non so se l’anno venturo si ritornerà al percorso tradizionale, tuttavia le difficoltà incontrate si sono tradotte, forse per merito della Vergine di Castelpetroso, in un’esperienza intima estremamente positiva”.
Un’esperienza di Fede e tradizioni che ha ricominciato a battere e pone le basi per la continuità del pellegrinaggio nel futuro.

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