Un pellegrinaggio,
quello appena conclusosi ieri, che denota varie novità. La comunità di
Pietramelara anima questo evento religioso da circa un secolo e mezzo; negli
anni 2020 e 2021 esso è stato interrotto per gli ovvi motivi legati alla
pandemia, quello di quest’anno è stato il “pellegrinaggio della ripresa”.
Organizzato dal solerte comitato in breve tempo, appena dopo che il quadro
epidemiologico si era chiarito e volgeva al meglio (come dal programma in
immagine di copertina) ha potuto contare su una partecipazione sensibilmente
inferiore rispetto agli anni “ordinari”: si pensi che ordinariamente la
partecipazione popolare sfiora i quattrocento pellegrini di ogni sesso, età e
ceto, mentre alla partenza di giovedì scorso solo un paio di centinaia di
persone hanno aderito all’appello. Il vostro blogger scribacchiante ha sentito
qualche amico che da anni rinnova la tradizione di recarsi a piedi a
Castelpetroso. Angelo, stanco ma contento accusava stamattina ancora dolore ai
muscoli, evidentemente pregni di acido lattico: “Mi sono stancato molto, la
pioggia ci ha tormentato in parecchi tratti del lungo percorso, la variante che
ci è stata imposta per impedire il passaggio notturno sotto la galleria, è stato
particolarmente dura, specie nel tratto finale in cui la pendenza è molto
accentuata”. La Questura di Isernia, infatti, ha negato ad un gruppo tanto
numeroso il permesso di passare sotto la galleria che abitualmente si percorreva
nottetempo, anche perché alcuni lavori di manutenzione in corso avevano
ristretto la carreggiata, aumentando il rischio di incidenti. Il comitato allora
ha dovuto studiare un percorso alternativo, in parte sterrato, in parte
addirittura in attraversamento di pascoli. Franco, poi, che riveste ruoli di
responsabilità in seno al comitato organizzatore, concordando con Angelo sulle
difficoltà incontrate, tuttavia faceva notare che “la durezza stessa del
percorso è stato un elemento cementante delle relazioni stabilitesi fra
pellegrini; la catena di solidarietà non solo è stata rivolta dai giovani verso
persone di età più avanzata, ma anche fra giovani e giovani che si sono aiutati
a vicenda fra le mille difficoltà incontrate. Ho avuto l’impressione che la
stanchezza accumulata in tale tratto difficoltoso si sia letteralmente
annullata una volta ritornati a percorrere l’asfalto, e tale impressione è
stata condivisa da molti miei compagni di viaggio. Non so se l’anno venturo si
ritornerà al percorso tradizionale, tuttavia le difficoltà incontrate si sono
tradotte, forse per merito della Vergine di Castelpetroso, in un’esperienza
intima estremamente positiva”.
Un’esperienza di Fede e tradizioni che ha ricominciato a battere e pone le basi per la continuità del pellegrinaggio nel futuro.
Un’esperienza di Fede e tradizioni che ha ricominciato a battere e pone le basi per la continuità del pellegrinaggio nel futuro.
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