Grande musica a Vairano
Scalo: nell’ambito dell’evento organizzato dalla Parrocchia dei SS. Cosma e
Damiano, ed in occasione del X Anniversario della costruzione dell’organo
Mascioni, si è tenuto ieri sera, 12 dicembre, nell’omonima chiesa, il primo dei
cinque concerti organizzati per celebrarlo. Il ciclo di concerti, iniziato ieri
sera, è disposto temporalmente nell’arco delle feste natalizie e si concluderà
domenica 9 gennaio 2022 (cfr foto di copertina).
Del primo concerto dicevamo… di scena l’organista Andreana Pilotti, di Pietramelara e il sassofonista Alfredo De Francesco di Teano; programma ricco e variato che ha spaziato dalla musica “sacra” in senso stretto, alla classica, sino a intrattenere il nutrito parterre con melodie più “accessibili”, quali il famoso Adagio in Do minore di Benedetto Marcello. L’evento è stato introdotto dal parroco Don Luigi De Rosa e presentato dalla prof.ssa Angela Dragone.
Notevole per le caratteristiche l’organo di cui si celebra il decennale, a detta del M° Emanuele Cardi, a cui si deve il progetto fonico: “Ogni nuovo organo dovrebbe essere una realizzazione unica, pregevole, destinata a sopravvivere di parecchie generazioni alla sua committenza e che porti in sé il desiderio di “invecchiare” il più tardi possibile. Quello della Chiesa di Vairano è uno strumento dai forti connotati stilistici di una particolare scuola, adattati alle dimensioni sonore e alle esigenze liturgiche e, non ultime, alle prospettive artistiche che certamente scaturiranno da questa interessantissima realizzazione. Uno strumento con caratteristiche peculiari della tradizione romantica francese e della scuola di Cavaille-Coll, nonché innovazioni tecniche introdotte da quest’ultimo. Gli apprezzamenti di tantissimi colleghi provenienti da tutto il mondo che avevano avuto modo di suonare questi strumenti negli ultimi quindici anni mi avevano convinto che anche a Vairano si poteva proporre un’operazione simile. Sono fiducioso che questo strumento saprà ricompensare gli sforzi di una comunità intera e del suo parroco, Don Luigi, attento come pochi verso l’arte in generale e la musica in particolare”.
Don Luigi De Rosa, il parroco, nell’introduzione del concerto, da parte sua ha affermato: “L’organo è tenuto in grande onore nella Chiesa, esso infatti, accompagnando i canti e i momenti liturgici, aggiunge splendore alla celebrazione, favorisce la preghiera dei fedeli e innalza la loro mente a Dio. L’organo a canne è uno strumento musicale che fin dai tempi più antichi ha ornato le nostre chiese. Un potente mezzo di preghiera e di elevazione spirituale. Tra tutte le opere d’arte che impreziosiscono le nostre chiese, l’organo è forse il vero trait d’union tra il terreno e il Divino. Sono questi i motivi che mi hanno spinto a promuovere e realizzare l’organo a canne per la chiesa di Vairano, pur affrontando non poche difficoltà. In realtà, un organo è un investimento per la generazione attuale e anche per quelle future: ne sono testimonianza i numerosi strumenti antichi che ci sono nel mondo e di cui fruiamo tutti oggi. Peraltro, desidero ricordare che la casa organaria Mascioni, da me scelta, è senz’altro una garanzia per professionalità e competenza. Alla Famiglia Mascioni va il mio sentito ringraziamento per la disponibilità mostrata. Un sentito e doveroso ringraziamento lo rivolgo al Maestro Emanuele Cardi, per il progetto fonico dello strumento”
Del primo concerto dicevamo… di scena l’organista Andreana Pilotti, di Pietramelara e il sassofonista Alfredo De Francesco di Teano; programma ricco e variato che ha spaziato dalla musica “sacra” in senso stretto, alla classica, sino a intrattenere il nutrito parterre con melodie più “accessibili”, quali il famoso Adagio in Do minore di Benedetto Marcello. L’evento è stato introdotto dal parroco Don Luigi De Rosa e presentato dalla prof.ssa Angela Dragone.
Notevole per le caratteristiche l’organo di cui si celebra il decennale, a detta del M° Emanuele Cardi, a cui si deve il progetto fonico: “Ogni nuovo organo dovrebbe essere una realizzazione unica, pregevole, destinata a sopravvivere di parecchie generazioni alla sua committenza e che porti in sé il desiderio di “invecchiare” il più tardi possibile. Quello della Chiesa di Vairano è uno strumento dai forti connotati stilistici di una particolare scuola, adattati alle dimensioni sonore e alle esigenze liturgiche e, non ultime, alle prospettive artistiche che certamente scaturiranno da questa interessantissima realizzazione. Uno strumento con caratteristiche peculiari della tradizione romantica francese e della scuola di Cavaille-Coll, nonché innovazioni tecniche introdotte da quest’ultimo. Gli apprezzamenti di tantissimi colleghi provenienti da tutto il mondo che avevano avuto modo di suonare questi strumenti negli ultimi quindici anni mi avevano convinto che anche a Vairano si poteva proporre un’operazione simile. Sono fiducioso che questo strumento saprà ricompensare gli sforzi di una comunità intera e del suo parroco, Don Luigi, attento come pochi verso l’arte in generale e la musica in particolare”.
Don Luigi De Rosa, il parroco, nell’introduzione del concerto, da parte sua ha affermato: “L’organo è tenuto in grande onore nella Chiesa, esso infatti, accompagnando i canti e i momenti liturgici, aggiunge splendore alla celebrazione, favorisce la preghiera dei fedeli e innalza la loro mente a Dio. L’organo a canne è uno strumento musicale che fin dai tempi più antichi ha ornato le nostre chiese. Un potente mezzo di preghiera e di elevazione spirituale. Tra tutte le opere d’arte che impreziosiscono le nostre chiese, l’organo è forse il vero trait d’union tra il terreno e il Divino. Sono questi i motivi che mi hanno spinto a promuovere e realizzare l’organo a canne per la chiesa di Vairano, pur affrontando non poche difficoltà. In realtà, un organo è un investimento per la generazione attuale e anche per quelle future: ne sono testimonianza i numerosi strumenti antichi che ci sono nel mondo e di cui fruiamo tutti oggi. Peraltro, desidero ricordare che la casa organaria Mascioni, da me scelta, è senz’altro una garanzia per professionalità e competenza. Alla Famiglia Mascioni va il mio sentito ringraziamento per la disponibilità mostrata. Un sentito e doveroso ringraziamento lo rivolgo al Maestro Emanuele Cardi, per il progetto fonico dello strumento”
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